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Da Fallaci a Cristoforetti: chi sono le donne citate da Meloni nel suo discorso

La biografia delle 18 donne che con il loro esempio hanno permesso alla neo premier di arrivare fino a Palazzo Chigi

Pubblicato:28-10-2022 13:58
Ultimo aggiornamento:28-10-2022 13:58

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ROMA – Scienziate, giornaliste, rivoluzionarie, sante e sportive. Sono le donne che hanno “costruito con le assi del loro esempio” la scala che ha permesso alla neo premier Giorgia Meloni di arrivare fino a Palazzo Chigi. Donne che la presidente del Consiglio ha voluto ricordare nel suo discorso di insediamento alla Camera dei Deputati, citandole per nome. Ma chi sono Cristina, Rosalie, Alfonsina, Grazia, e Samantha?

“L’elegante organizzatrice di salotti culturali e barricate”, è Cristina Trivulzio di Belgioioso, nobildonna e patriota che prese parte al Risorgimento. Incontrò Cavour e Cesare Balbo, organizzò un esercito di volontari e inventò la figura dell’infermiera, prestando soccorso ai feriti delle battaglie insieme ad altre donne. 

Rosalie è la “testarda” che partì con i Mille: Rose Montmasson, unica donna ad imbarcarsi con Garibaldi nella spedizione per la conquista della Sicilia e dell’Italia. Moglie di Francesco Crispi, a Firenze la loro casa divenne il salotto di riferimento della politica italiana. Dopo la separazione dal marito, trascorse una vita appartata, ma partecipò alle celebrazioni del 20 settembre. Alla sua morte, si fece seppellire con indosso la camicia rossa.


Alfonsina Strada, è invece la ciclista che “pedalò forte contro il vento del pregiudizio”. Nel 1924 fu la prima donna a partecipare al Giro d’Italia, ed è considerata tra le paladine della parificazione tra sport maschile e femminile.

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Maria e Grazia, che “spalancarono i cancelli dell’istruzione alle bambine di tutto il Paese” sono Maria Montessori e Grazia Deledda. Montessori, educatrice e pedagogista, ideò un metodo di apprendimento che ancora oggi considerato pionieristico e innovativo, che vede nell’insegnante il mediatore che favorisce lo sviluppo del bambino. Deledda, invece, scrittrice di origini sarde, è stata la prima donna italiana a ricevere un premio Nobel. Nei suoi testi, parlò di paesaggi e passioni, di storie primitive e storie di riscatto. 

Tra le donne citato da Meloni che hanno “osato per impeto, ragione o amore”, ci sono anche Tina Anselmi e Nilde Jotti. Politiche e partigiane, hanno dedicato la loro intera vita alla democrazia. Anselmi fu la prima donna ad assumere la carica di ministro, Iotti la prima a ricoprire quella di presidente della Camera dei Deputati.

E poi ci sono le scienziate Rita Levi Montalcini, Fabiola Giannotti e Samantha Cristoforetti. Premio Nobel per la medicina, Levi-Montalcini è stata una neurologa e accademica italiana, prima donna ad essere ammessa alla Pontificia accademia delle scienze. Nominata senatrice a vita, è stata anche molto attiva in ambito sociale e ha dato vita alla Fondazione Rita Levi-Montalcini, rivolta alla formazione e all’educazione dei giovani.

Fabiola Giannotti, fisica italiana, è direttrice generale del CERN di Ginevra. Nel marzo 2011 è stata inclusa dal giornale inglese ‘The Guardian’ fra le ‘100 most inspirational women’. Samantha, invece, è l’astronauta Cristoforetti, prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea e prima donna europea comandante della Stazione spaziale internazionale. Ha conseguito il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo (199 giorni).

Nel suo discorso, Meloni ha citato anche tre giornaliste: Oriana Fallaci, l’inviata e scrittrice che intervistò i grandi leader della Terra; Ilaria Alpi, la reporter uccisa a Mogadiscio mentre cercava la verità sul traffico di rifiuti in Somalia, e Mariagrazia Cutuli, inviata in Afghanistan nel 2001 con il Corriere della Sera, e uccisa a Kabul dai talebani. 

Infine, menzione anche per Marta Cartabia ed Elisabetta Casellati, rispettivamente prima presidente donna della Corte Costituzionale e prima donna a ricoprire la seconda carica dello Stato (presidente del Senato). Ultimo riferimento, a Chiara Corbella Petrillo, la ragazza che fu proclamata serva di Dio dalla chiesa cattolica, nel 2018, per aver scelto di rifiutare le cure per il cancro e portare a termine la sua gravidanza. 

A tutte loro, Meloni ha detto “grazie per aver dimostrato il valore delle donne italiane come spero di poter riuscire a fare anche io”.

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