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Violenza domestica e affido minori, la proposta di Valente: “Un ddl in memoria del piccolo Federico”

Il bimbo di soli nove anni fu ucciso con trentasette coltellate dal proprio padre, poi suicidatosi, nel corso di un incontro che doveva essere protetto

Pubblicato:28-10-2021 17:57
Ultimo aggiornamento:28-10-2021 18:13

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ROMA – Una modifica del Codice civile finalizzata a introdurre i principi della Convenzione Istanbul nell’ordinamento italiano, disponendo che l’affido dei figli a un padre violento sia immediatamente sospeso dal gudice. E’ quanto dispone il disegno di legge “Introduzione dell’articolo 317-ter del codice civile, in materia di provvedimenti riguardo ai figli nei casi di violenza di genere o domestica”, di cui è prima firmataria la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta sul femminicidio.

Il ddl è stato illustrato in una conferenza stampa nella Sala Nassirya del Senato alla quale hanno partecipato Antonella Penati, mamma di Federico e presidente dell’associazione “Federico nel cuore”, l’avvocato Federico Sinicato, l’avvocata Giulia Potenza, responsabile nazionale Unione donne italiane (Udi). Il disegno di legge prende l’avvio dal dramma accaduto nel 2009 a Federico Bakarat, ucciso a 9 anni dal padre nel corso di un incontro protetto in una Asl milanese. Le norme proposte stabiliscono che “nei casi di allegazioni di violenza, il giudice, anche d’ufficio, dispone l’immediata sospensione del diritto di visita del genitore violento e, previo e immediato coordinamento con le altre autorità giudiziarie anche inquirenti, assume misure di protezione e dispone l’affidamento temporaneo all’altro genitore o, nel caso d’impossibilità, ai parenti entro il quarto grado”.

Questa proposta – ha spiegato Valente – è nata per rendere giustizia a Federico, della cui uccisione nessuno è stato responsabile. Il principio fondamentale è che un bambino o una bambina tolti alla mamma in una causa per violenza domestica e di genere devono essere tutelati prima di tutto nel diritto alla vita. Un padre violento può essere un buon padre? Noi pensiamo di no. Per questo gli incontri con il padre vanno sospesi, almeno finché non avrà seguito corsi per uomini maltrattanti e abbia dimostrato di essersi ravveduto e di essere affidabile. Se tolti alla mamma, prima di essere affidati ad un ente si deve verificare la possibilità di affidare i bimbi a un parente fino al quarto grado e in ogni caso i soggetti terzi devono assumere la responsabilità della loro sicurezza. Questo ddl si inserisce in una serie di provvedimenti che stiamo portando avanti anche come Commissione Femminicidio, come le modifiche al codice civile sui prelievi forzosi dei minori”.

 LA MAMMA DI FEDERICO BAKARAT: “UN DDL PER TUTTI I BIMBI DA TUTELARE”

Spero che tutte le forze politiche, in modo molto rapido, approvino questo disegno di legge, perchè troppi bambini, migliaia di bambini, subiscono violenze inenarrabili; sono soprattutto privati di un concetto di responsabilità e quindi sono in pericolo, lasciati in balia degli eventi e di situazioni che possono accadere loro malgrado. Non è una questione politica, è una questione di diritti di tutti i nostri bambini e di tutte le famiglie italiane”. A parlare con l’Agenzia Dire è Antonella Penati, la mamma di Federico.

“È importante – spiega la signora Penati – che le persone che prendono in carico i bambini siano responsabilizzate come tutti noi nelle facenti funzioni della propria professione, a maggior ragione se si parla di bimbi. Dedico questo disegno di legge a tutti i bambini italiani e a tutte le mamme che stanno soffrendo dolori inenarrabili quando vedono portare in modo forzoso i propri bambini in un ambito protetto, in enti terzi, dove magari subiscono abusi o sono costretti a vedere il padre maltrattante. Spero che questo avverrà presto e sono sicura che se il ddl verrà approvato il sistema in se’ produrrà degli effetti a catena di beneficio affinchè i bambini possano vivere in modo più tranquillo e sereno”. 


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