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Ricorso al Tar contro l’ultimo Dpcm? Le Marche stanno riflettendo

Lo hanno detto oggi in piazza del Popolo a Pesaro, sia il consigliere regionale Luca Serfilippi (Lega) che l'assessore regionale alle Infrastrutture e Aree interne, Francesco Baldelli

Pubblicato:28-10-2020 13:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:08
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PESARO – La Regione Marche sta valutando l’opportunità di un ricorso al Tar contro l’ultimo Dpcm del Governo Conte che ha varato una serie di misure per il contenimento della diffusione del Coronavirus. Lo hanno detto oggi in piazza del Popolo a Pesaro, durante la manifestazione di protesta del settore della ristorazione, sia il consigliere regionale Luca Serfilippi (Lega) che l’assessore regionale alle Infrastrutture e Aree interne, Francesco Baldelli

“Alcune Regioni hanno valutato la possibilità di un ricorso al Tar- premette Baldelli-. Stiamo riflettendo ma soprattutto stiamo studiando dei provvedimenti, insieme alle associazioni di categoria, per sollecitare il Governo e dare subito risposte a questo comparto che sta subendo pesantemente le decisioni dell’Esecutivo. Un grave danno per l’economia del paese ed, in particolare, per quella marchigiana“. 


I fondi stanziati nel decreto Ristori non sono sufficienti secondo l’ex primo cittadino di Pergola. “Il Dpcm non ha ascoltato le giuste rivendicazioni delle categorie e non ha ascoltato le Regioni- continua Baldelli-. Sono provvedimenti in gran parte non condivisibili perché non risolvono il problema dell’emergenza sanitaria. Si è perso troppo tempo da maggio ed ora si rincorre l’emergenza con misure che alimentano tensione sociale. I fondi stanziati dal Governo sono insufficienti e per questo cercheremo di aprire con un tavolo di confronto dal Governo”. 

Alla manifestazione presenti, tra gli altri, i consiglieri regionali Nicola Baiocchi (Fdi), Luca Serfilippi (Lega), Andrea Biancani (Pd) e Giacomo Rossi (Civitas). “La Regione è sempre stata contraria a questo provvedimento– dice Baiocchi- cercheremo in tutti i modi di modificarlo nelle sedi più opportune“. Il leghista Serfilippi ha invece aggiunto che “le categorie scese in piazza oggi non chiedono sussidi ma chiedono solo di poter riaprire e lavorare”.

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