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Editoria, Iacopino (Odg): “Impossibile condividere riforma”

SAN MARINO - Dura lex sed lex,

Pubblicato:28-10-2016 15:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:13

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master giornalismo unicusanoSAN MARINO – Dura lex sed lex, il giornalista non può avere cordoni con la politica. Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, incalza i colleghi che lavorano nelle testate del Titano, nel corso del convegno “Italia e San Marino: prove di dialogo sull’informazione e i media”, tenuto oggi nella sala della Fondazione Sums in Città. Sotto la lente del numero uno dell’Odg è la legge sull’editoria sammarinese, licenziata a fine dicembre 2014 e che, nel bene o nel male, ancora oggi fa parlare di sè, dentro e fuori i confini. In particolare, a destare preoccupazioni è l’articolo 6 della normativa, quello relativo all’Autorità garante per l’informazione, organismo che ha tra i suoi compiti quello di sanzionare i giornalisti. A far storcere il naso non è l’organismo in sè, ma la sua composizione: l’Authority, spiega Iacopino, è un organismo a prevalenza politica” dove i giornalisti risultano marginali, una sorta di “coperta di linus”. E “la politica- chiarisce- con una rappresentanza diretta di tre membri su cinque, non può sanzionare i giornalisti fino alla radiazione”.

Non solo, il presidente Odg mette poi in conto anche il rappresentante degli editori, così che “sono 4 su 5 componenti dell’Autorità a decidere del destino di un giornalista“, rappresentato da un solo membro. In questo modo il professionista dell’informazione risulta simile al cane della favola di Fedro, spiega, che sul collo porta i segni del cordone imposto dal suo proprietario. “Non dobbiamo avere cordoni con la politica- manda a dire- non può funzionare così”. Anche per questo, “non ci può essere condivisione da parte dell’Ordine“, sentenzia. Oltretutto, visto che la maggior parte di giornalisti della Consulta sammarinese sono iscritti anche all’ordine italiano, “sarebbe imbarazzante- conclude- trovarsi a difendere un collega sanzionato da un collegio dove i giornalisti non ci sono”. Oltre a Iacopino, sono intervenuti nel convegno Antonio Farné, presidente Odg dell’Emilia Romagna, il giornalista Giancarlo Dotto, Stefano Piva per l’Autorità garante dell’Informazione, Luca Pelliccioni, presidente della Consulta per l’Informazione, quindi Carlo Romeo, Dg di San Marino Rtv, emittente di Stato. “Se vogliamo entrare nella logica di sviluppo dell’informazione a San Marino- suggerisce lo stesso Romeo- serve professionalità e un bagno di umiltà”. E ancora: “Ogni giornalista- chiosa- deve avere dentro di sè il codice deontologico”. Ad aprire i lavori il saluto del segretario di Stato con delega all’Informazione, Iro Belluzzi. Concluso il convegno, Iacopino e Farnè sono stati ricevuti in udienza dai Capitani Reggenti e hanno incontrato i rappresentanti della Consulta per l’Informazione.


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