MILANO – Costruire un ponte digitale con eccellenze internazionali come New York, Barcellona e Parigi con cui collaborare per accelerare la trasformazione digitale del Comune di Milano (i cui documenti esclusivamente digitali sono ridotti al 5%); modificare il rapporto informatico tra la macchina amministrativa e il cittadino “portando il livello di utenza del portale del Comune dal 40% all’80%” anche attraverso la creazione di un’area privata per ogni utente; snellire e digitalizzare il processo di raccolta dati. E ancora: permettere un pratico monitoraggio informatico individuando sei aree digitali (mobilità, sociale, educazione, urbanistica e gestione eventi) che -sotto la gestione dei diversi assessorati- permetteranno la creazione di spazi virtuali dove il cittadino potrà controllare il traffico, vedere la mappa della rete di aiuti sociali, monitorare corpo docenti e documenti burocratici per l’iscrizione a scuola dei propri figli, vedere lo stato di avanzamento di appalti e documenti per pratiche edilizie, informarsi su eventi culturali e manifestazioni sportive. Sono queste le novità lanciate oggi in conferenza stampa dal sindaco di Milano Giuseppe Sala e dall’assessore alla Digitalizzazione di Palazzo Marino Roberta Cocco: “È logico che questo tipo di trasformazione che Milano vuole attuare in linea con le più grandi realtà internazionali prima di vedere la sua attuazione debba poi avere uno spazio dedicato all’ascolto della cittadinanza”, dice Sala, che lega questo progetto all’annuncio del riordino del personale alle dipendenze del Comune.
“Molti di quei 300 nuovi assunti che abbiamo annunciato la settimana scorsa saranno poi impiegati per sviluppare questa iniziativa“, assicura il sindaco. Cocco spiega come il ponte digitale instaurato da Milano con città modello da cui attingere prototipi su cui ricalcare il processo di snellimento “è una collaborazione attiva che ha avuto già inizio: a fine novembre è atteso qui un team digitale dell’amministrazione newyorkese– annuncia Cocco- con cui confrontarsi e da cui imparare buone pratiche con cui Milano, che è già la città più smart d’Italia, vuole mettersi alla pari con le più brillanti realtà internazionali”.
di Nicola Mente, giornalista
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