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Turismo, M5s: “Cene al thailandese per promuovere Emilia-Romagna, Zanetti si dimetta”

Il M5s torna all'attacco sul caso delle spese dell'ex capo ufficio stampa di Apt, Fabio Grassi. E chiede le dimissioni di Liliana Zanetti

Pubblicato:28-10-2016 12:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:13

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sensoli_m5sBOLOGNA – C’è un conto da 95,50 euro (per due) in un chiosco di piadine di Rimini. C’è la cena al thailandese e quella al ristorante americano che si trova all’interno di un centro commerciale di Savignano sul Rubicone. Non manca nemmeno il rimborso per un pranzo all’Autogrill tra gli scontrini presentati dall’ex capo ufficio stampa di Apt Fabio Grassi tra il 2010 e il 2016: spese, va detto, mai esagerate, ma che secondo il Movimento 5 stelle non sempre si sposano con lo spirito degli “educational tour”, le promozioni del territorio attraverso le ‘ospitate’ di giornalisti di testate nazionali ed estere. Così, di fronte alla lista completa dei rimborsi fornita dall’azienda di promozione turistica dell’Emilia-Romagna per quanto riguarda il suo ex capo ufficio stampa (circa 41.000 euro in sei anni), i 5 stelle ribadiscono la richiesta di dimissioni per la presidente di Apt Liviana Zanetti. “Si tratta di cifre molto piccole, ma è il principio che sta dietro a queste spese che conta”, precisa la consigliera regionale M5s Raffaella Sensoli, oggi nel corso di una conferenza stampa negli uffici del gruppo in viale Aldo Moro. “Evidentemente- ironizza- tra le eccellenze dell’Emilia-Romagna c’è anche la rustichella dell’Autogrill e la cucina thailandese. Come si fa ad attribuire agli educational tour quelle che probabilmente sono solo spese di rappresentanza? I casi sono due: o i controlli non venivano fatti o si era d’accordo su questa linea. In entrambi i casi crediamo che la presidente Zanetti si debba dimettere. E se non lo farà crediamo che l’assessore Corsini sia titolato ad imporle le dimissioni”.

sensoli_m5s_boLa lista ottenuta dai 5 stelle riguarda due distinti periodi: quello che va dal gennaio 2010 al dicembre 2016 e i primi nove mesi del 2016. Il totale è di circa 30.000 euro, “quasi il 20% delle spese sostenute da Apt per gli educational tour con la stampa italiana nello stesso arco temporale”. I rimborsi del 2014 e del 2015 erano invece già stati diffusi a luglio e il totale porta a oltre 41.000 euro. Due i limiti evidenziati da Sensoli: il fatto che non compaiano mai i nomi dei giornalisti accompagnati da Grassi (“Così è impossibile qualsiasi tipo di verifica sulla loro effettiva presenza”) e il fatto che non venga indicato il genere di educational tour nel quale rientrava la spesa. Di sicuro per il Movimento 5 stelle c’è che l’attenzione sui rimborsi in Apt ha portato ad un ridimensionamento drastico delle spese: in base ai dati forniti nei giorni scorsi per mano della Regione i rimborsi di Grassi sono passati dagli 8.346 euro del 2010 ai 571 del 2016, “con una variazione percentuale negativa del 93%”. Ora il nuovo dossier potrebbe aggiungersi all’esposto già presentato dai 5 stelle a settembre a Procura e Corte dei Conti. Nel caso i dati non fossero già in possesso della magistratura (Apt in proposito non ha fornito lumi) potrebbe essere depositata una integrazione. Ai grillini in Regione, in ogni caso, non quadrano i 5.200 euro di multa a Grassi (oltre a sei mesi di sospensione) per la ventina di irregolarità riscontrate da Apt: di qui la richiesta di un ulteriore approfondimento. “Si potrebbe prefigurare anche l’ipotesi di un danno erariale sul quale non mancheremo di chiedere alla Corte dei Conti di indagare”.

di Mirko Billi, giornalista professionista


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