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Terrorismo, Manciulli: “Occuparsi meno di barconi, più di Balcani”/VIDEO

A Roma, per due giorni, 140 parlamentari di 40 Paesi si incontrano in un seminario organizzato dall'assemblea parlamentare della Nato per parlare di Mediterraneo e Medio Oriente

Pubblicato:28-10-2016 10:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:13

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barcone migrantiROMA – “Dovremmo occuparci un po’ meno dei barconi e un po’ più dei Balcani”: lo spiega alla Dire Andrea Manciulli, capo della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della Nato, convinto della necessità di “fare chiarezza sul rapporto tra immigrazione e terrorismo”. “Anche se è un’eventualità che non può essere esclusa non ci sono evidenze che dimostrino che attraverso barconi arrivino terroristi” sottolinea il deputato. “Noi – continua – siamo più preoccupati di altro: che l’immigrazione, come tutti i traffici illeciti, contribuisca a finanziare il terrorismo; e siamo preoccupati poi della rotta balcanica e di quello che sta accadendo nei Balcani“. Nella regione si sta assistendo a “una forte recrudescenza del radicalismo“, sottolinea Manciulli. “Questo radicalismo aiuta il transito dei ‘foreign fighters‘: lo abbiamo visto nelle implicazioni che ci sono state negli ultimi attentati europei”. Il colloquio si tiene a margine del Seminario del Gruppo speciale per il Mediterraneo e il Medio Oriente dell’Assemblea parlamentare della Nato, due giorni di lavori promossa da Manciulli e dalla delegazione italiana che vede la partecipazione a Roma di 140 parlamentari di 40 Paesi.

“Un incontro importante perché ha messo insieme non solo i paesi dell’Alleanza atlantica ma anche quelli della sponda meridionale del Mediterraneo e del Medio Oriente” sottolinea il deputato. Convinto che il seminario abbia per altro sancito un riconoscimento della linea italiana sulla lotta al terrorismo: “Sin dalle prime sessioni quasi tutti i Paesi arabi hanno evidenziato che la minaccia non si contrasta solo militarmente e che sul medio e lungo periodo serve un lavoro culturale e ideale“. Un’occasione, la due giorni romana, anche per riflettere sull’evoluzione e le prospettive dell’Alleanza atlantica. “Che un’organizzazione militare senta il bisogno di aprire una strategia di contrasto anche culturale del terrorismo è una notizia importante, che un po’ avvalora la linea che il nostro Paese sta tenendo”.

di Vincenzo Giardina, giornalista professionista


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