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ROMA – “In linea con la normativa italiana, che prevede livelli di emissioni più bassi di quelli Ue, e con la legge regionale, abbiamo lavorato per individuare i siti sensibili, quei luoghi particolarmente delicati in cui sono presenti persone con fragilità , come scuole, ospedali e case di cura, evitando quindi l’installazione di antenne su questi edifici. A Roma è fondamentale prestare attenzione anche alla tutela del paesaggio e dell’ambiente. Per questo motivo, gli operatori economici sono tenuti a garantire misure di mascheramento delle antenne per minimizzare l’impatto visivo, preservando così il valore estetico e ambientale della nostra città”. L’assessora alle Attività Produttive e Pari Opportunità di Roma Capitale, Monica Lucarelli, alla Dire sottolinea gli elementi di forza del regolamento per l’installazione delle antenne per la telefonia mobile che è stato approvato ieri dall’Assemblea Capitolina. Un bilanciamento tra le esigenze di salute dei cittadini, le peculiarità di una città come Roma e la necessità di garantire le condizioni per lo sviluppo del territorio. Inoltre il regolamento indica la costituzione di un Osservatorio ‘partecipato’. Lucarelli non nasconde la necessità di superare un regolamento che era datato, “che veniva disapplicato di fatto e ci faceva perdere contenziosi con gli operatori. Era necessario semplificare”.
“Abbiamo lavorato a lungo ascoltando associazioni di cittadini, Municipi, operatori telefonici e categorie -spiega- per poter tenere conto delle esigenze di tutte le parti. Attraverso lo sportello unico per la trasmissione delle domande telematiche i Municipi saranno tempestivamente informati delle pratiche presentate e ne daranno comunicazione alla cittadinanza secondo quanto previsto dalle regole di trasparenza della pubblica amministrazione”. E sulle emissioni e alcune polemiche già nate nella giornata di ieri l’assessora risponde: “La normativa stabilisce un limite massimo per le emissioni elettromagnetiche e il loro monitoraggio è affidato a un ente terzo accreditato, l’ARPA. Quest’ente verifica i progetti presentati prima dell’installazione ed esegue controlli a campione ex post e, nel caso in cui venga rilevato un superamento dei livelli consentiti, informa immediatamente sia il Comune che l’operatore economico responsabile. Non era possibile creare un organismo di controllo interno, poiché la legge prevede che queste attività siano gestite dall’agenzia regionale preposta, appunto l’ARPA”.
Altro aspetto del nuovo regolamento che Lucarelli valorizza: “Per le nuove installazioni c’è l’ obbligo di indicare le coordinate gps per avere una mappatura geolicalizzata e per il pregresso ci sarà un tempo di 6 mesi- 1 anno per recuperare le informazioni”. Una vera e propria mappa aggiornata a disposizione di tutti.
“Con una delibera dell’Assemblea Capitolina sarà istituito un osservatorio, aperto alla partecipazione di cittadini, associazioni e imprese. Questo organismo- conclude l’assessora- avrà una doppia funzione: da un lato, svolgerà attività di monitoraggio e controllo, dall’altro promuoverà iniziative di formazione e informazione sui rischi e le realtà legate all’installazione delle antenne. Facciamo però attenzione anche ai rischi legati ai nostri comportamenti quotidiani. Sono una mamma di tre figli e ho un occhio attento a questo: cellulari nella culla o per farli star buoni a tavola. Normare si, avere attenzione ai rischi anche, ma anche formare sulla realtà di come stanno le cose e sui corretti comportamenti di utilizzo dei dispositivi”.
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