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DIRETTA | Giornalismo, giorno 3 del corso Ue: focus sul nuovo Europarlamento

Con esperti e deputati e le loro testimonianze sulle sfide per raccontare bene la legislatura. A parlare gli eurodeputati Dario Tamburrano, del gruppo della Sinistra (The Left), e Benedetta Scuderi, dei Greens (Verdi)

Pubblicato:28-09-2024 09:37
Ultimo aggiornamento:29-09-2024 08:52
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di Vincenzo Giardina e Alessandra Fabbretti

ROMA – Terza giornata nella redazione dell’agenzia di stampa Dire a Roma del corso di formazione sull’Europa rivolto ai giovani giornalisti, content creator e operatori dell’informazione.

A coordinare l’iniziativa, negli spazi di corso d’Italia 38/a, con lezioni, dialoghi, laboratori e prove pratiche, sono anche oggi docenti, eurodeputati ed esperti di diritto, politica e comunicazione dell’Ue.


Si comincia alle 9.30 e si termina alle 18.30. Il tema della giornata è ‘La legislatura europea: raccontiamola bene, anche sui social’. Previste in presenza le testimonianze degli eurodeputati Dario Tamburrano, del gruppo della Sinistra (The Left), e di Benedetta Scuderi, dei Greens (Verdi).

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CHERUBINI (LUISS): “LE EUROPEE? VISSUTE ANCORA COME PARTITE NAZIONALI”

“Gli Stati membri dell’Ue percepiscono ancora le elezioni europee come partite nazionali”: un nodo evidenziato da Francesco Cherubini, docente dell’università Luiss Guido Carli, durante il corso per giovani giornalisti, content creator e operatori dell’informazione che si tiene nella redazione dell’agenzia Dire a Roma.
La riflessione è parte di una giornata di lavori e dibattiti dedicati alla nuova legislatura al via con il voto del giugno scorso. “Ogni Stato membro mantiene la propria normativa elettorale, adattandola alle proprie esigenze” sottolinea Cherubini rispetto alle consultazioni Ue. “Parlo anche delle regole sull’incompatibilità, sulla decadenza e sull’ineleggibilità, tutte regole che non sono europee ma nazionali”.
Secondo il docente, il fatto che gli Stati membri percepiscano ancora il voto Ue come “partite nazionali” è confermato indirettamente dal fatto che sono stati pochi o pochissimi finora i partiti che presentano le proprie liste in molti Paesi contemporaneamente. “Ci provò Alexis Tsipras” ricorda Cherubini, docente di Diritto dell’Unione europea, facendo riferimento all’esperienza dell’ex primo ministro della Grecia e dirigente del partito Syriza.

TAMBURRANO (M5S): “CON LA NUOVA COMMISSIONE ADDIO GREEN DEAL”

La scorsa Commissione ha creato grandi speranze in termini di cambio di passo per una transizione ecologica socialmente giusta. Già nella seconda parte della scorsa legislatura europea determinate promesse e obiettivi si sono ridotti, per esempio con l’inserimento nella tassonomia per gli investimenti sostenibili di gas e nucleare, e temo che questa Commissione farà marcia indietro sul Green Deal e soprattutto su un Green Deal socialmente giusto“. Parole di Dario Tamburrano, eurodeputato del Movimento 5 Stelle, nel gruppo della Sinistra al Parlamento Ue.

L’intervista con l’agenzia Dire si tiene a margine di un suo intervento nella terza e ultima giornata del Corso europeo per giovani giornalisti e content creator.

Tamburrano, che al Parlamento Ue è membro della Commissione per l’Industria, la ricerca e l’energia (Itre), interviene anche sull’obiettivo per la diffusione delle auto elettriche entro il 2035, prevista da una riforma che l’Ue ha approvato lo scorso anno e che è stata criticata di recente in Italia anche dal ministro per le Imprese Adolfo Urso. Secondo il deputato, la riforma, “è fattibile perché l’avanzamento tecnologico, soprattutto delle batterie – non dimentichiamo che il motore elettrico esiste da oltre un secolo – sta facendo passi da gigante”.

Tamburrano continua: “Il problema però parte da lontano; non si è fatta un’adeguata programmazione industriale in vista del passaggio all’elettrico, mentre altri nel mondo lo hanno fatto molto prima e noi soffriamo di questo svantaggio, che però è di natura politica”.

Infine un cenno a Raffaele Fitto, commissario designato per le Riforme e la coesione, che parteciperà a breve alle audizioni al Parlamento Ue. “Viene da una parte politica che si sta opponendo alla transizione elettrica e alla riduzione delle emissioni della mobilità, privata e pubblica” evidenzia Tamburrano. “Non credo assolutamente che sosterrà ciò che è stato deciso nella scorsa legislatura. Balza all’occhio che l’Italia è il penultimo Paese per l’attuazione delle misure del Pnrr tra gli Stati membri ed è sorprendente che il governo abbia indicato proprio lui”.

MEDIO ORIENTE, TAMBURRANO (M5S): “LA POLITICA DEL DOPPIO STANDARD IGNORA IL GENOCIDIO

“Credo sia evidente per tutti che nel mondo esista la politica del doppio standard e della doppia morale”. Questo il commento all’agenzia Dire di Dario Tamburrano, eurodeputato del Movimento 5 Stelle, nel gruppo della Sinistra al Parlamento europeo, sollecitato sugli attacchi di Israele contro il Libano e piu in generale sulla posizione dell’Unione europea rispetto al Medio Oriente e alla Striscia di Gaza, dove la popolazione palestinese da ormai quasi un anno subisce raid e privazioni. Tamburrano continua: “Si chiede rispetto del diritto internazionale nei confronti di alcuni Stati invasori, ma non si fa altrettanto, e non si applicano sanzioni, quando ormai siamo di fronte a un genocidio e a una aggressione chiara contro una popolazione inerme”.

SCUDERI (VERDI): “GEOPOLITICA TERRORIZZANTE, NO ARMI A ISRAELE”

Il contesto geopolitico è “terrorizzante” e allora l’unica bussola deve essere, in modo equo e senza doppi standard, il rispetto del diritto internazionale: lo sottolinea anche Benedetta Scuderi, eurodeputata del gruppo dei Verdi. L’occasione è un confronto con i giovani giornalisti e content creator partecipanti al corso di formazione Ue nella redazione dell’agenzia Dire.

Si parte dalla notizia dell’uccisione del segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, colpito a morte durante un raid aereo di Israele ieri. “Non bastano le parole, bisogna adottare sanzioni e smettere di vendere armi perché è in corso un genocidio” dice Scuderi, in riferimento alle scelte in Medio Oriente del governo di Tel Aviv, presieduto da Benjamin Netanyahu.

La deputata traccia un parallelo tra i bombardamenti di Israele nella regione palestinese della Striscia di Gaza e in Libano e l’offensiva militare della Russia in Ucraina del 2022, che definisce “invasione”.

NICOLAO (DIRE): “OCCHIO AI SOCIAL, NOTIZIA E POLITICA”

I social come “generatori di notizie” e allo stesso tempo “indicatori dell’efficacia” della comunicazione politica: è la prospettiva suggerita da Anna Nicolao, esperta dell’agenzia Dire, in dialogo con i giovani giornalisti e content creator del corso di formazione europeo.

“La parola virale ha cambiato significato, perché non riguarda più una malattia ma piuttosto un contenuto di successo” la premessa di Nicolao. “I social diventano generatori di notizie, dunque da monitorare, ma anche indicatori dell’efficacia della comunicazione politica”.

Si fa riferimento ad Arcadia, agenzia specializzata nelle tendenze delle piattaforme web. “Analizza quanto è efficace il profilo di questo o quel politico, ti dice se ha ‘ingaggiato’ bene” spiega Nicolao, parte del team social della Dire. “Si può creare una notizia a partire da un post, come nel caso di Giorgia Meloni che dopo le vacanze, rientrata a Palazzo Chigi, non chiama un giornale ma pubblica sui suoi profili”. La conclusione di Nicolao: “Politica e social sono realtà che si intersecano sempre di più”.

DABBAG (DIRE): “L’UE SEGUA I GIOVANI SU WEB E SOCIAL

La politica è sempre più un sottogenere mediale, per via della crisi delle forme tradizionali dei partiti politici, mentre web e social diventano cruciali allo stesso tempo per l’informazione e lo svago”: così Sara Dabbag, dell’agenzia Dire, riflettendo anche sulle elezioni europee del giugno scorso. “La generazione ‘zeta’ comincia a sostituire Google con Tiktok e Instagram” sottolinea Dabbag: “È la stessa Google ad affermarlo”. La riflessione sui social segna la terza e ultima giornata del corso, promosso dal Parlamento europeo e realizzato dalla Dire insieme con il servizio audiovisivo Total Eu.

BONITO OLIVA (DIRE): “SOCIAL E NON SOLO, QUANTO POPULISMO”

Il populismo come “prassi di cercare di rispondere ai desideri più di pancia delle persone”, anche con “un meccanismo comunicativo e con un vocabolario diretto e forte”, ha segnato anche le ultime elezioni europee: lo evidenzia Piero Bonito Oliva, responsabile dell’area web e comunicazione dell’agenzia Dire.
Riflessioni, le sue, condivise con i giovani giornalisti, content creator e operatori dell’informazione partecipanti al corso di formazione Ue.

Bonito Oliva cita frasi e slogan come “Abbiamo abolito la povertà”, dell’ex vicepremier e dirigente del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio, o “Più Italia, meno Europa” di Matteo Salvini, segretario leghista ora ministro delle Infrastrutture.

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