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“Warhol” a Bologna, in mostra 150 opere (sue ma non solo)

L'esposizione è a Palazzo Albergati fino al 24 febbraio

Pubblicato:28-09-2018 20:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:37

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BOLOGNA – E’ una mostra “energetica, empatica, divertente con tanta gioventù e qualche fantasma” quella che apre domani a Bologna. E trova spazio qui “non a caso, visto che negli anni Ottanta e Novanta Bologna è stata la città del fumetto, del Dams, di Francesca Alinovi e, indirettamente di Pier Vittorio Tondelli”. Il curatore di “Warhol and Friends, New York negli anni ’80“, Luca Beatrice, stamane presenta così la nuova esposizione che riempie Palazzo Albergati, fino al 24 febbraio, con 150 opere, video e musica. Accanto a lui ci sono l’assessore comunale alla Cultura Matteo Lepore e il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini già convinti che “sarà un successo“.

La mostra, che raccoglie opere giunte da 38 prestatori diversi tra musei e collezioni private, conta 36 opere e 38 polaroid Andy Warhol, accanto a ‘pezzi’ di diversi suoi famosi amici, come Jean-Michel Basquiat, Keith Haring, Jeff Koons, Julian Schnabel. E c’è pure l’italiano Francesco Clemente, trasferitosi in una New York che, in quegli anni, iniziava a celebrare l’Italia, in particolare quella della moda (Fiorucci aveva appena aperto il suo negozio in città) e della cucina.

 


 

 

 

 

 

Tra le foto e i video che celebrano altre icone della musica e del costume come appunto Elio Fiorucci, Madonna, Grace Jones, Patti Smith, c’è pure la ricostruzione dello Studio 54, il locale di Manhattan che fu la ‘tana’ di rockstar, attori, scrittori, stilisti, specialmente se dediti agli eccessi e alla stravaganza. Un luogo dove Warhol non poteva mancare, come si nota negli scatti esposti un mostra. Dell’uomo della Pop Art, che non fu solo pittore, ma anche regista, scultore, fotografo, sceneggiatore è stato detto e scritto molto.

Eppure per il curatore Luca Beatrice, anche se Warhol è morto nel 1987, “è vivo perché più lo studi, più cose vengono fuori“. E allora, la mostra, concentrandosi in circa sette anni, racconta il momento nel quale negli Stati Uniti diventa presidente Ronald Reagan, un attore, dove l’economia si trasforma in finanza e si accumulano ricchezze inimmaginabili, dove arriva l’Aids a terrorizzare il sesso spensierato. Ciononostante, aggiunge Beatrice, quegli anni sono stati letti troppo spesso come il decennio del disincanto e della superficialità, mentre hanno avuto un loro modo di fare politica in un’esplosione di colori e figure dove l’arte non è solo esperienza visiva.

Di certo sono stati anni di “fermento irripetibile”, che ha combinato arte, musica, cinema e letteratura. Di Warhol, a Palazzo Albergati si possono ammirare dunque una settantina tra opere e polaroid. Ci sono le immagini che tutti conoscono come Mao e Marilyn, c’è la scatola del Brillo, quella della zuppa Campbell, il dollaro. L’altra settantina di opere è una carrellata di capolavori degli amici: non solo Schnabel, Haring, Basquiat e Koons ma anche Edo Bertoglio, Timothy Greenfield-Sabders, Kenny Sharf, Duane Michals, Maripol e moltissimi altri.

Durante la mostra, lo sponsor Generali Italia organizzerà a Palazzo Albergati più di 100 laboratori per i bambini, per avvicinare anche le famiglie e al scuola all’arte. Trenitalia, invece, prevede una promozione per chi raggiunge la mostra in treno. Presentando la CartaFreccia il biglietto delle Frecce, in formato digitale o cartaceo, con destinazione Bologna e data di emissione antecedente al massimo tre giorni rispetto a quella della visita, è possibile accedere alla rassegna in due pagando per una sola persona. La promo non vale il sabato e i festivi.

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