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Gestivano racket delle occupazioni abusive: sei arresti a Roma

I reati contestati sono tentato omicidio, porto e detenzione di armi da sparo, estorsione, acquisto ai fini di cessione a terzi di cocaina ed eroina

Pubblicato:28-09-2017 10:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:44

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ROMA  – Sono finiti in manette in sei, tre agli arresti domiciliari e tre in carcere. I reati contestati sono tentato omicidio, porto e detenzione di armi da sparo, estorsione, acquisto ai fini di cessione a terzi di cocaina ed eroina, ma dietro c’è una storia legata al racket abusivo delle occupazioni.

E’ iniziato tutto con  un tentato omicidio, avvenuto il 18 febbraio 2016 a Roma lungo la via Nomentana, scaturito da una lite per la contesa di un appartamento di edilizia residenziale pubblica di proprietà dell’Ater, tra gli assegnatari legittimi e gli occupanti abusivi.

Il video degli arresti


In particolare gli indagati, approfittando della temporanea assenza dei legittimi assegnatari, avevano occupato gli immobili dell’Ater nel quartiere Tufello – via Giovanni Conti – e, forti della loro forza intimidatrice, ne avevano impedito l’ingresso legittimo. Avevano usato anche armi da fuoco contro una macchina con all’interno dei bambini. 


L’indagine ha consentito di ricostruire la forza intimidatoria di un gruppo criminale, organizzato quale vero e proprio clan familiare che, oltre a gestire il racket delle occupazioni abusive era dedito alla commissione di un variegato numero di reati, tra i quali estorsioni e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il lungo e complesso lavoro ha consentito di individuare, all’interno del gruppo familiare guidato da D.G., ben noto agli investigatori e già condannato per omicidio doloso, oltre che per rapina e violazione della normativa sugli stupefacenti, i vari compiti svolti da ognuno dei responsabili. Le conversazioni intercettate hanno fornito piena prova di quanto appena affermato. Sono in corso approfondimenti investigativi per valutare la posizione di altre persone che in vario modo fiancheggiavano e sostenevano le attività illecite del clan suindicato.  Le ordinanze sono state  emesse dal Gip del Tribunale Ordinario di Roma, su richiesta del Pubblico Ministero Laura Condemi.

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