
ROMA – Luglio si conclude con una pioggia di meteore. La notte tra lunedì 30 e martedì 31 è previsto il picco delle Delta Aquaridi. Sebbene lo sciame non sia fitto come quello delle più popolari Perseidi (le stelle cadenti di San Lorenzo), si tratta di un appuntamento imperdibile per gli astrofili.
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COME OSSERVARE LE DELTA AQUARIDI
Lo sciame delle Delta Aquaridi non regala grandi spettacoli come quello delle Perseidi. Si tratta di stelle cadenti piuttosto deboli a livello di luminosità e poco fitte. Sono preventivate non più di 20-25 meteore l’ora. Inoltre, la Luna sarà in fase crescente e la sua luce renderà difficile la loro osservazione. Come sempre, è consigliato posizionarsi in un luogo buio, lontano dalle luci cittadine. Il momento migliore per ammirarle sarà a notte inoltrata, poco prima dell’alba, quando la Luna tramonterà. Lo sciame, comunque, continuerà anche per il mese di agosto. Il radiante, ovvero il punto nel cielo dove sembrano generarsi le stelle cadenti, è la costellazione dell’Acquario. Nei mesi estivi si può trovare sull’orizzonte sud-est.
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LE STELLE CADENTI
Le stelle cadenti si verificano quando la Terra, nel corso della sua orbita, incontra un flusso di detriti lasciato da una cometa o da un asteroide. Questi detriti ‘bruciano’ a contatto con l’atmosfera terrestre, creando luci, chiamate meteore o stelle cadenti, che possono essere viste come striature nel cielo. Alcune volte può succedere che dei frammenti riescano a ‘sopravvivere’ al passaggio nell’atmosfera: se colpiscono il suolo prendono il nome di meteoriti.
Ma esattamente quale sia il corpo celeste che ha originato le Delta Aquaridi rimane un mistero. La teoria più accreditata è che il responsabile sia la cometa 96 / P Machholz, scoperta nel 1986 dal membro del team Slooh Don Machholz. La pioggia di queste meteore, tuttavia, è nota almeno dal 1870.
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