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Latina, il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Coletta: il 4 settembre voto in 22 sezioni

"Varie anomalie, gravi violazioni delle regole di voto e scrutinio"

Pubblicato:28-07-2022 16:16
Ultimo aggiornamento:28-07-2022 19:53

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ROMA – Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dall’ex sindaco di Latina, Damiano Coletta, contro la sentenza del Tar che lo scorso 8 luglio ha disposto nuove elezioni in 22 delle 116 sezioni del capoluogo pontino, facendo così decadere il primo cittadino e l’intero Consiglio comunale. Nella sentenza, il Consiglio di Stato spiega senza mezzi termini che, durante il primo turno della tornata elettorale del 3 e 4 ottobre 2021, sono state “riscontrate, in numerose sezioni, violazioni delle regole di voto e di scrutinio talmente gravi, manifeste e sistematiche, da far emergere un quadro di generale inquinamento del voto, che ne alteri in modo oggettivo la genuinità e soprattutto renda impossibile, con valenza assorbente ogni ulteriore considerazione, ricostruire l’effettiva volontà del corpo elettorale interessato”.

E ancora: “La Prefettura di Latina ha accertato, tra varie anomalie, in un numero significativo sezioni la non corrispondenza del numero complessivo di schede autenticate rispetto alla somma delle schede effettivamente utilizzate dagli elettori e di quelle non utilizzate e indicate a verbale, con una differenza numerica, in alcune sezioni, non trascurabile; osservato che siffatte incongruenze – e in particolare la mancanza di schede autenticate e non votate – attengono agli aspetti generali delle operazioni elettorali, sicché non possono essere dequotate a mere irregolarità, denotando, invero, un’estrema confusione che ha governato svariati seggi, idonea ad influire negativamente sul complesso delle operazioni ivi svolte e ragionevolmente impingendo, per tal via, in modo esiziale sull’attendibilità del risultato elettorale”. I cittadini delle sezioni interessate al voto andranno dunque alle urne il prossimo 4 settembre, come indicato dal prefetto Maurizio Falco.


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