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Svolta nelle indagini sull’omicidio Vassallo, ci sono 9 indagati

Il "sindaco pescatore" di Pollica, in provincia di Salerno, venne ucciso 12 anni fa. Per la procura aveva scoperto un traffico di droga

Pubblicato:28-07-2022 13:38
Ultimo aggiornamento:29-07-2022 12:06

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SALERNO – Svolta nelle indagini sull’uccisione di Angelo Vassallo, avvenuta il 5 settembre 2010, quando ricopriva l’incarico di sindaco di Pollica (Salerno).

Militari del reparto Crimini Violenti del raggruppamento Operativo Speciale di Roma e della sezione Anticrimine di Salerno stanno dando esecuzione a un decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla direzione distrettuale Antimafia di Salerno nei confronti di nove soggetti.

Si indaga per omicidio e associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.


“AVEVA SCOPERTO UN TRAFFICO DI DROGA”

L’omicidio del “sindaco pescatore”, così era conosciuto Angelo Vassallo, sarebbe stato determinato dalla necessità di impedire che denunciasse un traffico di sostanze stupefacenti, di cui era venuto a conoscenza, nel porto della località turistica di Acciaroli. È la tesi della procura di Salerno.

Le indagini hanno ad oggetto anche lo svolgimento e le reali finalità di una serie di attività investigative, poste in essere nella fase immediatamente successiva alla commissione del delitto e in assenza di delega da parte della procura della Repubblica di Salerno, che ebbero come effetto quello di “indirizzare le investigazioni nei confronti di soggetti risultati poi del tutto estranei all’episodio criminoso”, sostiene la procura. 

LEGAMBIENTE: “INDAGINI VERSO LA GIUSTA DIREZIONE”

“Dopo dodici anni dall’uccisione di Angelo Vassallo le indagini sembrano aver preso la giusta direzione. Sarà la magistratura a dover accertare sui singoli, ma Vassallo, da sindaco innamorato di Pollica e del porto di Acciaroli, non poteva tacere di fronte al tentativo della camorra di trasformare il territorio che lui aveva riqualificato, trasformandolo in una meta turistica di qualità, in una piazza di spaccio“. Questo il commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, e di Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania, ai nuovi rilievi della procura di Salerno che indaga sull’omicidio.

“Sconcertano i “clamorosi depistaggi” su cui indaga la Dda di Salerno e il presunto coinvolgimento di un alto ufficiale dell’Arma dei carabinieri. Dopo tanto buio finalmente si intravede la luce. Il nostro pensiero – aggiungono – è rivolto alla famiglia di Angelo che non si è mai arresa lottando per la verità e la giustizia”.

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