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Cibo, Focsiv: “La guerra alimenta il land grabbing, dobbiamo stare con i contadini”

Presentato in Senato il rapporto sull'accaparramento di terre nel 2021

Pubblicato:28-06-2022 17:57
Ultimo aggiornamento:28-06-2022 17:58
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FOCSIV land grabbing
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ROMA – Nel mondo quasi 92 milioni di ettari di terre sono state accaparrate in tutto il mondo ai danni di contadini, nativi e comunità locali da Stati sovrani, multinazionali e gruppi criminali. Uno scenario, questo, che potrebbe peggiorare nei prossimi mesi anche a causa dell’instabilità provocata prima dalla pandemia di Covid-19 e poi dalla guerra in Ucraina, che aumentano la competitività per l’accesso a risorse scarse, come le terre fertili. E’ la panoramica che emerge dal report “I padroni della Terra. Rapporto sull’accaparramento della terra 2022: conseguenze sui diritti umani, ambiente e migrazioni”, ideato e diretto dalla Federazione organismi cristiani servizio internazionale volontario (Focsiv), e presentato in Senato.

Il documento fornisce le coordinate di base del fenomeno, spesso definito con la formula in lingua inglese ‘land grabbing’, che consiste nell’accaparramento delle terre a discapito di comunità locali o tramite espropriazione diretta o attraverso l’affitto o l’acquisto sottocosto. Il report rielabora le informazioni raccolte dalla banca dati indipendente Land Matrix ed è stato realizzato da Focsiv nell’ambito della della campagna “Abbiamo riso per una cosa seria“, iniziativa ventennale volta a sostenere l’agricoltura familiare contro le grandi operazioni di accaparramento, con il patrocinio di GreenAccord e il contributo del progetto Volti delle Migrazioni co-finanziato dall’Unione Europea.

I PAESI PIÙ COLPITI DAL LAND GRABBING

Dal report emerge che il Paese più colpito dall’accaparramento di terre è il Perù, con 16 milioni di ettari sottratti sui 91,7 milioni di ettari acquisiti a livello globale, seguito dal Brasile, dove l’estensione delle terre ottenute dai grandi attori statali o dalle grandi imprese è pari a 5,2 milioni di ettari, l’Indonesia, con 3,6 milioni di ettari, e poi la Papua Nuova Guinea e l’Ucraina, entrambe con 3,3 milioni di ettari. Proprio alla situazione di quest’ultimo Paese, teatro da quattro mesi di un’offensiva militare russa, è dedicato un approfondimento speciale.


Nel documento vengono inoltre analizzate le conseguenze su larga scala del conflitto, che vede impegnati due fra i più grandi produttori di cereali al mondo e che sta già facendo registrare conseguenze sui sistemi globali alimentare e agricolo.

LE DISEGUAGLIANZE SOCIALI

Fra i Paesi che maggiormente investono nell’accaparramento di terre al primo posto c’è invece il Canada, con circa dieci milioni di ettari, e poi Stati Uniti e Svizzera, entrambi a 8,8 milioni di ettari. Il documento, secondo il vice presidente di Focsiv, Nino Santomartino, “recepisce il paradigma dell’approccio integrale a tutta una serie di fenomeni interconnessi che è stato introdotto da Papa Francesco con l’enciclica Laudato si’. Non si può più- prosegue il vice presidente- parlare di cambiamenti climatici senza trattare il tema delle diseguaglianze sociali o di queste ultime senza approfondire il rispetto dei diritti umani”. Questo spirito, continua il vice presidente, “comporta anche andare oltre la mera presentazione del rapporto una volta l’anno e promuovere una serie di iniziative durante tutti i 12 mesi che separano l’uscita del rapporto. Anche in quest’ottica – annuncia il dirigente di Focsiv- abbiamo chiesto un’audizione alla commissione Agricoltura del Senato per parlare del tema del ‘land grabbing'”.

TARICCO: SERVONO REGOLAMENTI PIÙ COGENTI

A rappresentare la politica alla presentazione del documento c’è il senatore del Partito democratico (Pd) Mimmo Taricco, che ha voluto che il documento venisse presentato in Senato. “Temi come quelli illustrati nel report ci fanno capire che a livello internazionale e anche europeo servono regolamenti più cogenti per affrontare le modalità con cui le imprese si comportano lunga tutta la filiera e la catena di approvvigionamento”. Le conclusioni rilanciano riflessioni anche su altri temi, “come quello dell’erosione del suolo”, afferma il senatore, che però ammette: “A livello nazionale ci sono 23 o 24 disegni di legge depositati su questo in Parlamento, eppure anche questa legislatura, con tutta probabilità, non porterà a casa alcun risultato a riguardo”.

LE RACCOMANDAZIONI DI FOCSIV

Andrea Stocchiero, policy officer di Focsiv, illustra nel dettaglio i contenuti del documento e ricorda che il rapporto, anche per questa edizione, è “dedicato ai difensori dei diritti umani uccisi nel mondo. Nel 2021 ben 358 in 35 Paesi”. L’esperto rilancia anche alcune delle dieci raccomandazioni che Focsiv formula nel volume: “Accelerare i negoziati per un trattato delle Nazioni Uniti su imprese e diritti umani e sostenere quelli sulla direttiva europea sulla due diligence”, ma anche “promuovere che la Cassa Depositi e Prestiti, la nostra banca pubblica di sviluppo, si doti di un meccanismo indipendente di accesso alla giustizia per le comunità locali”. Stocchiero ha anche reso noto che Focsiv e Cdp hanno in previsione un incontro la prossima settimana proprio per discutere di questi temi. Il policy officer di Focsiv cala poi il rapporto nel contesto attuale segnato dalla guerra in Ucraina. “Il conflitto aumenta la competitività per risorse scarse come le terre fertili, ma anche gli idrocarburi, e già assistiamo a una riconfigurazione dei movimenti delle grandi potenze in quest’ottica. Non a caso solo due settimane fa- continua Stocchiero- Stati Uniti, Canada, Australia e Commissione europea hanno avviato un partenariato per la gestione dei minerali critici”.

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