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Tennis, Matteo Berrettini positivo al Covid: si ritira da Wimbledon

Il tennista azzurro su Instagram: "Il sogno è finito per quest'anno, ma tornerò più forte"

Pubblicato:28-06-2022 12:30
Ultimo aggiornamento:28-06-2022 14:24

matteo berrettini tennis
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ROMA – Matteo Berrettini è risultato positivo ad un test per il Covid. Il tennista azzurro è costretto a ritirarsi dal torneo di Wimbledon. Come lui, anche Marin Cilic ha dovuto lasciare la competizione dopo il risultato positivo del tampone. Apprensione in queste ore per Novak Djokovic, che non è vaccinato (e per questo motivo sarà costretto a saltare gli Us Open) ed è comunque entrato in contatto con Cilic.

BERRETTINI: NON HO PAROLE, IL SOGNO È FINITO

“Ho il cuore spezzato nell’annunciare che devo ritirarmi da @wimbledon a causa del risultato positivo del test COVID-19”, ha scritto Berrettini su Instagram. “Ho avuto sintomi influenzali e sono stato in isolamento negli ultimi giorni. Nonostante i sintomi non siano gravi, ho deciso che era importante fare un altro test questa mattina per proteggere la salute e la sicurezza dei miei compagni e di tutti gli altri coinvolti nel torneo. Non ho parole per descrivere l’estrema delusione che provo. Il sogno è finito per quest’anno, ma tornerò più forte. Grazie per il sostegno”.

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PRIMA CILIC POI BERRETTINI, A WIMBLEDON TREMANO ANCHE DJOKOVIC E NADAL

Prima Cilic, poi Berrettini. Due positivi al Covid nel main draw di Wimbledon, uno dopo l’altro. Non fanno un focolaio, ma insomma. Soprattutto per la levatura dei due, e per gli incroci che fatalmente si sviluppano nella preparazione dell’esordio nello Slam londinese. Cilic si è allenato con Djokovic, Berrettini con Nadal. Adesso, a tamponi registrati, i rispettivi staff tremano. Djokovic, in particolare, ha ribadito appena l’altroieri che lui a farsi il vaccino per il Covid non ci pensa proprio. E che per questo motivo salterà gli Us Open (a meno che gli Stati Uniti non cambino le regole d’ingresso nel Paese, nel frattempo). Cilic, finalista dell’edizione 2017, numero 17 del mondo, ha condiviso con lui il campo, e qualche pacca sulle spalle. Come loro due, Matteo Berrettini cinque giorni fa ha palleggiato con Nadal sul Centre Court.

C’è anche una bella foto pubblicata su Instagram a immortalare la vicinanza “pericolosa” tra i due. E’ un pensiero retroattivo che ormai, dopo due anni di pandemia, è quasi un tic: la ricerca ossessiva del contatto a ritroso. Nadal rischia di essersi contagiato? E Djokovic, che nemmeno è vaccinato? Paradossalmente, per ora, il virus accompagna, quasi favorisce Djokovic. Gli ha tolto di mezzo il principale antagonista, il finalista dello scorso anno che arrivava a Londra dopo aver vinto di fila Stoccarda e il Queen’s, inanellando una serie di vittorie quasi imbarazzante dal ritorno in campo dopo 84 giorni di stop per l’operazione al polso. Persino il sorteggio aveva disegnato un tabellone che potenzialmente avrebbe portato a una nuova sfida Djokovic-Berrettini solo in finale. Cilic avrebbe incrociato, salvo intemperie dei pronostici, Nadal agli ottavi. Tra le incognite d’un torneo già vandalizzato dall’esclusione di russi e bielorussi e dalla punizione dell’Atp che l’ha lasciato senza punti validi per i ranking, ecco l’incognita accessoria, la più crudele: il Covid.

WIMBLEDON: PROTOCOLLI COVID PER I GIOCATORI VANNO RIVISTI

I protocolli Covid-19 di Wimbledon saranno rivisti immediatamente dopo che Matteo Berrettini e Marin Cilic sono stati costretti a dare forfait per essere risultati positivi. Il torneo quest’anno è tornato a condizioni di “normalità“: non ci sono protocolli preventivi per i giocatori. Ma i due casi hanno allarmato l’All England Club, che ha annunciato che rivedrà le misure attuali già oggi.

“Continuiamo a lavorare in collaborazione con l’Agenzia per la sicurezza sanitaria pubblica del Regno Unito e le autorità locali”, ha affermato un portavoce. “Abbiamo continuato a migliorare le operazioni di pulizia e igienizzazione delle mani e offriamo supporto medico completo a chiunque presenti sintomi. Stiamo seguendo le linee guida del Regno Unito sulla valutazione e l’isolamento di qualsiasi potenziale malattia infettiva. Anche il nostro team medico che si occupa dei giocatori continua a indossare mascherine in ogni situazione”

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