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ROMA – Bisogna annullare le manifestazioni di protesta in programma nel prossimo fine-settimana perché “non metteranno fine al terrorismo”: è la posizione espressa dal presidente del Burkina Faso, Roch Marc Christian Kaboré, all’indomani di un corteo per chiedere sicurezza e protezione che si è tenuto a Kaya, nel nord-est del Paese. A questa manifestazione hanno preso parte perlopiù donne sfollate e vedove di soldati o poliziotti uccisi da combattenti di gruppi ribelli. Secondo giornalisti locali che hanno postato fotografie e video sui social network, alcune di loro sono animatrici della “Brigata verde” di Kaya e durante il corteo hanno mostrato scope.
Tra gli slogan su striscioni e cartelli anche “No all’insicurezza crescente” e “Vogliamo coltivare i nostri campi in pace”. Il corteo era stato convocato dopo un agguato nel quale la settimana scorsa erano stati uccisi 11 poliziotti e militari. A inizio mese, il 4 giugno, avevano suscitato sgomento le notizie giunte da Solhan, un villaggio del nord-est assaltato da un gruppo armato che aveva causato la morte di almeno 130 persone. Secondo Kaboré, “né le marce, né le pubblicazioni insidiose sui social media né gli appelli a mettere in discussione la nostra democrazia conquistata a caro prezzo ci consentiranno di porre fine al terrorismo nel nostro Paese”.
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