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Anziani, la Valle d’Aosta punta a potenziare i servizi domiciliari

Ad oggi l'impegno economico della Regione per finanziare tutti i servizi agli anziani ammonta a quasi 25 milioni di euro

Pubblicato:28-06-2021 11:49
Ultimo aggiornamento:28-06-2021 12:14
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AOSTA – È “tra gli obiettivi di questo assessorato creare un sistema di governance tra regione, enti locali e azienda Usl per la gestione uniforme della strutture socio assistenziali e residenziali presenti nella nostra regione”, puntando ad “un potenziamento dei servizi domiciliari rivolti a soggetti autosufficienti o parzialmente tali” di modo da “riservare l’accesso alle strutture residenziali solamente agli anziani che non possono essere accuditi a domicilio”. Questo quanto illustrato dall’assessore regionale alla Sanità della Valle d’Aosta, Roberto Barmasse, in risposta ad un’interpellanza del consigliere Stefano Aggravi (Lega Vda), volta ad indagare le linee guida del governo regionale in materia di riorganizzazione delle microcomunità per anziani sul territorio.

Ad oggi l’impegno economico della Regione per finanziare tutti i servizi agli anziani ammonta a quasi 25 milioni di euro; i rimanenti costi di gestione sono a carico degli enti locali. Alla luce di tali cifre, l’assessorato intende richiedere uno stanziamento maggiore da destinare a tali servizi nella predisposizione del bilancio 2022-2024, anche se urge “sviluppare sistemi gestionali che consentano, da un lato, alle aziende o strutture di realizzare delle misurazioni economiche per il rilevamento dei costi e i risultati; dall’altro alla Regione di definire politiche tariffarie sempre più mirate ed efficaci”, ha sottolineato Barmasse. “Oltre ai costi e ai risultati- ha replicato il consigliere Aggravi- è necessario tenere conto dell’evoluzione della nostra comunità e in particolare dell’invecchiamento progressivo”. E ha aggiunto: “Nel Piano della salute che stiamo aspettando dovranno esserci scelte che guardino oltre la pandemia e che risolvano la situazione emergenziale in cui versa l’Usl da tempo. Occorrerà pensare quindi alla sostenibilità del nostro sistema, anche alla luce di quanto vissuto in epoca Covid”.


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