NEWS:

VIDEO | La prima rete elettrica intelligente è in Puglia

La Puglia ospita il più grande programma di Smart Grid al mondo: "Da qui parte la rivoluzione della rete del futuro", afferma l'amministratore delegato di E-Distribuzione, Vincenzo Ranieri

Pubblicato:28-06-2019 15:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:28

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BARI – Trentamila chilometri di rete di media tensione a cui sono connessi oltre 44mila impianti di produzione da fonte rinnovabile. 74 punti di ricarica per i veicoli. 170 milioni di euro investiti. Sono i numeri del più grande programma di Smart Grid al mondo ospitato dalla Puglia che ora possiede una rete elettrica intelligente e flessibile, pronta ad accogliere l’energia prodotta da migliaia di impianti rinnovabili e garantire un servizio sempre più in linea con le esigenze dei clienti. Del progetto che si chiama Pan – acronimo di Puglia active network – si è parlato oggi a Bari nel corso di un incontro a cui hanno partecipato, tra gli altri, Livio Gallo, direttore Globale Infrastrutture e Reti del Gruppo Enel, Vincenzo Ranieri, amministratore delegato di E-Distribuzione, Andrea Cioffi, sottosegretario allo Sviluppo Economico, Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia.

Da qui parte la rivoluzione della rete del futuro“, ha detto Ranieri, che ha continuato: “Abbiamo cercato di pensare a una rete che fosse in grado di far interagire in maniera attiva e dinamica clienti e produttori e siamo certi che con Pan abbiamo raggiunto questo obiettivo e siamo pronti a esportare lo schema di rete che il Pan rappresenta nel resto di Italia”.



Il progetto, avviato nel 2014 in risposta al bando europeo Ner 300, è stato co-finanziato dalla Commissione europea ed è finalizzato alla riduzione di emissioni dei gas a effetto serra puntando su tre azioni principali: digitalizzazione della rete elettrica; sviluppo su scala regionale di una infrastruttura di ricarica per veicoli; abilitazione dei cittadini alla gestione attiva dei consumi. “Una antichissima rete elettrica è stata trasformata in una infrastruttura digitale capace di trasmettere dati e di offrirne sui consumi energetici. Ogni casa è diventata il terminale di una rete che viene utilizzata per la trasmissione di dati, ed è questa la Puglia intelligente”, ha commentato il governatore pugliese.

“Abbiamo ideato in Puglia quello che si chiama Smart for selection, ovvero la capacità della rete di identificare autonomamente un guasto di rete e, sempre autonomamente, stabilire come rialimentare i clienti minimizzando l’impatto. Immaginate che tutto questo avviene in meno di un secondo e questo non vuol dire che l’uomo non serve più perché, alla fine dietro questa tecnologia c’è la capacità dei nostri migliori progettisti e ingegneri di fare il dettaglio di questa macchina“, ha proseguito l’Ad che ha annunciato il finanziamento da parte di E-distribuzione di tre dottorati di ricerca con il dipartimento di Ingegneria elettrica e dell’informazione del Politecnico di Bari su tematiche ingerenti la gestione evoluta delle reti di distribuzione.

“Il tema della Smart Grid è assolutamente importante. Noi dobbiamo sempre ricordarci quali sono i punti di forza e quelli di debolezza non solo dell’Italia ma dell’Europa intera. Tutto il mondo sta parlando di cambiamenti climatici ma, mentre gli Stati Uniti hanno il gas e la Cina il carbone, l’Europa non ha niente di questo. E quindi dalla necessità, si diceva una volta, si aguzza l’ingegno e l’Enel è un bell’esempio di come si sia molto aguzzato l’ingegno per trovare soluzioni che permettano una gestione ottimale dei efficace delle risorse scarse che abbiamo”, ha detto Cioffi.

“Questo progetto – ha ribadito Ranieri – si inquadra in un piano di investimenti che la distribuzione ha fatto in questi anni e che nei prossimi tre anni, nel triennio 2019-2021, vedrà un impegno finanziario di oltre 5,1 miliardi di euro. E 5,1 miliardi di euro sono un impegno grande, un impegno finanziario, di risorse umane – i nostri operai, i nostri tecnici – è un impegno dei partner ed è un impegno che consentirà a questo Paese di avere un indotto occupazionale di oltre 31mila persone all’anno coinvolte grazie a questo progetto e a questo investimento – ha concluso -. Questo vuol dire per noi, essere un operatore di sistema e quindi fare un investimento che è un beneficio sul sistema elettrico, sull’occupazione e sul Pil del Paese. E credo che in questo momento il Paese abbia bisogno di Pil”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it