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A Roma cassonetti in fiamme, incendi da Casal Bruciato all’Eur

Secondo la sindaca Virginia Raggi "Roma è sotto attacco. E' in corso una guerra"

Pubblicato:28-06-2019 09:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:27

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ROMA – Si allarga in maniera preoccupante a Roma il fenomeno dei cassonetti in fiamme. Nella notte si sono verificati nuovi episodi in diverse zone della Capitale, due all’Eur e una a Casal Bruciato, nella periferia est della città. 

I primi due episodi sono al vaglio degli investigatori dei Carabinieri, che intorno alle 4.30 sono intervenuti prima in via Adolfo Gandiglio e poi in via dei Colli Portuensi dove è stata parzialmente danneggiata dalle fiamme anche un’auto in sosta.

In entrambi i casi i due cassonetti hanno preso fuoco per cause in corso di accertamento. Il terzo episodio, invece, si è consumato in via Bergamini, davanti la sede di Autostrade. Il luogo del rogo dista non molto da via Satta, diventata famosa per le proteste organizzate da Casapound in occasione della legittima assegnazione di un alloggio popolare a una famiglia rom. Ma non solo: in tutto il quartiere i secchioni sono stracolmi di rifiuti, e i cittadini sono costretti a lasciarli in strada. “Ma chi ci governa si rende conto di cosa è diventato vivere in questo quartiere? Ci sentiamo abbandonati. C’è mondezza ovunque, e questo cassonetto andato a fuoco si trova davanti ad un parco giochi per bambini. Invece di vivere sui social chi guida la città venga qui a rendersi conto di qual è la realtà in cui ci costringono a vivere. C’è una puzza insopportabile”, è lo sfogo di un cittadino. “Con questo caldo e tutta questa mondezza nelle strade ho paura a portare mio nipote in giro”, dice una signora anziana.


RAGGI: E’ IN CORSO UNA GUERRA, ROMA E’ SOTTO ATTACCO

“Sui rifiuti è in corso una guerra: la guerra dei rifiuti”. Lo sostiene la sindaca di Roma, Virginia Raggi, in un lungo post su Facebook.

“Qualcuno vuole riportare ‘l’apostata’ al ‘precedente credo’. La gestione dei rifiuti di Roma, da tempo immemorabile, si è fondata su una ‘commistione tra attività legali ed illegali’ ma oggi ‘si constata un inceppamento’: queste sono le parole che la Procura Nazionale Antimafia utilizzava nel 2016 per descrivere la recente rottura di un ‘meccanismo’ perverso nel ciclo dei rifiuti. Fatto di amicizie ‘poco raccomandabili’ che alcuni privati utilizzano per smaltire in modo economico e veloce- scrive Raggi- Incendi nei Tmb, fuoco ai cassonetti, danni alle strutture e ai mezzi di Ama: Roma è #sottoattacco e non siamo solo noi a dirlo. Parlano i dati, le inchieste e i report delle forze dell’ordine. In questa intervista, realizzata dopo gli eventi che hanno distrutto il Salario e danneggiato Rocca Cencia, il magistrato Roberto Pennisi – procuratore della Direzione Nazionale Antimafia – fornisce la sua chiave di lettura, parlando di un possibile ‘sabotaggio'”.

“Gli incendi all’interno delle strutture di smaltimento e trattamento dei rifiuti, come dimostrano numerose indagini, sono un affare in mano alle cosiddette eco-mafie. Affari milionari che coinvolgono tutto il ciclo dei rifiuti, a partire proprio dagli imprenditori che – spesso – hanno agito in modo illegale. Non solo mafiosi ‘con la coppola’, interni alle cosche, ma spesso piccole associazioni criminali a cui rivolgersi ‘al momento giusto’. Ma Roma rappresenta un caso unico: gli incendi non servivano a bruciare i rifiuti, ma hanno colpito direttamente le strutture pubbliche di Ama. Noi abbiamo reagito, abbiamo alzato la guardia, innalzando i livelli di sicurezza ed il monitoraggio sui nostri siti. Roma non si piega”, conclude Raggi.

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