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Grillo: “Politici non servono, in Parlamento tirando a sorte”

Gli antichi Ateniesi selezionavano a caso i cittadini

Pubblicato:28-06-2018 08:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:18
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ROMA -“Oggi dobbiamo porci due domande. La prima è se vivere in democrazia sia una buona cosa, la seconda è se le nostre democrazie stanno funzionando bene. Se rispondiamo come ci hanno insegnato, cioè che va tutto bene, allora c’è un enorme paradosso, una palese contraddizione. Perché non sta funzionando molto bene. La politica è divisa su tutti i temi, i politici non hanno fiducia e il sistema politico è distorto da potenti interessi. In tutto il mondo è così. Da sempre”. Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo che, in un lungo post dal titolo ‘Il più grande inganno della Politica: farci credere che servano i politici’, lancia l’idea di un parlamento o di un ‘Senato dei cittadini’ eletto tirando a sorte.

“Per risolvere questo paradosso possiamo rinunciare alla democrazia- aggiunge-. Eleggiamo un re-dittatore che ignori le norme democratiche, calpesti le libertà e faccia semplicemente le cose come stanno. Ma i primi 4000 anni della nostra storia sono stati così e non mi sembra abbiano fatto granché. L’altra opzione è quella di dire chiaramente che questo sistema è rotto, non funziona, ma non avendone un altro migliore non ci resta che capire cosa non funziona”. Io, continua Grillo, “un’idea ce l’ho, il suo nome tecnico è ‘sortition’. Ma il suo nome comune è ‘selezione casuale‘. L’intuizione è di un certo Brett Hennig. L’idea è molto semplice: selezioniamo le persone a sorte e le mettiamo in parlamento. Sembra assurdo, ma pensateci un attimo. Le selezioni dovrebbe essere equa e rappresentativa del Paese. Il 50% sarebbero donne. Molti sarebbero giovani, alcuni vecchi, altri ricchi, ma la maggior parte di loro sarebbero gente comune. Sarebbe un microcosmo della società“.

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Tuttavia, sottolinea, “ci sarebbe un importante effetto collaterale: se sostituissimo le elezioni con il sorteggio e rendessimo il nostro parlamento veramente rappresentativo della società, significherebbe la fine dei politici e della politica come l’abbiamo sempre pensata”. E ricorda che “gli antichi Ateniesi selezionavano a caso i cittadini per occupare la maggior parte dei loro posti politici. Sapevano che le elezioni erano dispositivi aristocratici”.  Insomma, insiste Grillo, “da tutti gli esempi moderni emerge un fatto: se date alle persone la responsabilità, agiscono in modo responsabile. Non fraintendetemi, non dico che è perfetto. La domanda giusta è: funziona meglio? Per quanto mi riguarda, è SI”. Forse, conclude, “il primo passo sarebbe una seconda camera nel nostro parlamento, piena di persone scelte a caso, un senato dei cittadini, se volete. C’è una campagna per un senato popolare in Francia e un’altra campagna in Scozia. Sarebbe come un cavallo di Troia nel cuore del governo. E poi sostituire le elezioni con il sorteggio”.


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