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Assemblea di Osa, Milanese: “Siamo una grande famiglia”

Una realta' con oltre 3.000 soci che assiste 45mila persone, e guarda al futuro

Pubblicato:28-06-2017 08:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:28

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ROMA – “Bello” e “Grazie”. Sono le due parole utilizzate da Giuseppe Milanese, presidente di Osa, nel suo intervento d’apertura dell’Assemblea generale dei soci che è andata in scena a Roma, nell’Auditorium del Santuario del Divino Amore. “È bello essere qui un altro anno insieme a tutti quanti, è bello vedere il clima che c’è tra di voi e tra di noi” ha affermato Milanese. “Che anno è stato questo?”, si è domandato il presidente di Osa. “Un anno buono, in cui la cooperativa è cresciuta in termini di lavoratori e assistiti, molti dei quali sono venuti qui da Bellagio e da Mesagne. Noi assistiamo 45mila persone, in pratica uno stadio pieno”.

E allora di fronte a questi numeri si può solo dire grazie. “Grazie agli assistiti che sono qua e che per noi rappresentano una grande famiglia, perché sono le persone con cui dividiamo le nostre giornate. Grazie a tutti i soci lavoratori che sono la nostra forza e grazie ai soci sovventori, persone che sono esterne alla nostra cooperativa che hanno contribuito all’aumento di capitale lanciato da Osa, credendo nella nostra realtà e consentendo a Osa di progettare il futuro”.

IL COMPLEANNO DI IVAN

Prima dell’inizio dei lavori assembleari, un grande applauso della platea è stato dedicato a Ivan, socio lavoratore e giardiniere di Osa che proprio il 27 giugno festeggia il compleanno. Per lui due regali speciali: una maglietta della Cooperativa Iuvenes firmata da tutti i soci e una console videogame. Ivan ha poi seguito l’Assemblea seduto al tavolo con gli altri relatori.


IL BILANCIO

L’Assemblea dei soci Osa ha approvato – con 1.307 favorevoli, 1 astenuto e 2 contrari (tra delegati e presenti) – il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2016, documento che era stato già votato dalle quattro Assemblee separate di Bellagio, L’Aquila, Palermo e Mesagne, precedentemente organizzate e necessarie dopo il raggiungimento di quota 3.000 soci da parte della cooperativa.

Abbiamo superato i 3.000 soci e abbiamo quindi l’obbligo delle Assemblee separate- ha ricordato Milanese- anche se noi le abbiamo sempre organizzate per confrontarci e discutere al nostro interno. Abbiamo già fatto quattro Assemblee separate che sono state luogo di confronto e di voto con 682 voti favorevoli al bilancio di esercizio al 31 dicembre 2016”.

Il bilancio è stato illustrato con tutti i numeri messi insieme da Osa nel corso dell’anno dal direttore amministrativo Flaviano Ponziani che ha spiegato ai presenti lo stato patrimoniale e il conto economico di Osa, soffermandosi anche sui numeri della patrimonializzazione, l’operazione di aumento di capitale che ha permesso alla cooperativa di raccogliere 1 milione e 700 mila euro, grazie al contributo dei soci cooperatori e dei soci sovventori.

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LE PROSPETTIVE

Approvato il bilancio, è tempo di prospettive. Quelle indicate da Papa Francesco nel videomessaggio diffuso in occasione del Ted2017 a Vancouver, proiettato – in un breve estratto – nel grande schermo alle spalle dei relatori. Un intervento, quello del Santo Padre, che ruota intorno a cinque parole chiave: interdipendenza, solidarietà, umanità, tenerezza e potere.

“Che cos’è la tenerezza? È un movimento che parte dal cuore e arriva agli occhi, alle orecchie, alle mani. La tenerezza è usare gli occhi per vedere l’altro, usare le orecchie per sentire l’altro. La tenerezza significa usare le mani e il cuore per accarezzare l’altro, per prendersi cura di lui”, dice il Santo Padre nel video.

“La nostra storia è libera, responsabile, partecipata e solidale. La libertà nel poter esprimere le proprie idee, responsabilità nel portare avanti un lavoro comune, difficile come è quello dell’assistenza a persone bisognose di aiuto e appartenenza ad un’impresa che è di tutti. La solidarietà di chi fa questo mestiere che si può fare solo con il cuore- chiosa il presidente Milanese- La prospettiva di Osa è quella di rimanere nella storia tracciata in questi anni, nell’assistenza primaria, in Confcooperative e negli ideali e nel metodo cooperativo, accanto alle persone che assistiamo”.

Citando una frase di Charles Peguy, Milanese ha sottolineato come la storia di Osa si possa riassumere in questa frase dello scrittore e poeta francese: “I tanti numeri non sono il vanto di oggi ma la semina di fatiche, fortune e storie dei tanti volti incontrati”.

PREMI

Premi e ricordi. Anche quest’anno, Osa ha consegnato il Premio Vittorio Crisponi, il riconoscimento intitolato alla memoria dell’indimenticato direttore della Residenza Bellagio che viene assegnato a quei soci lavoratori che si sono particolarmente distinti per professionalità, dedizione e impegno sul lavoro. Dieci i premiati della nona edizione che hanno ritirato la targa tra gli applausi della platea. Rispetto agli anni passati, i nomi dei vincitori sono stati già decisi nel corso delle singole Assemblee separate attraverso le votazioni effettuate tra tutti i soci presenti.

I dieci vincitori del Premio Crisponi 2017 sono stati dunque votati dai loro colleghi. I vincitori della nona edizione: Emanuele Rossi, Elena Matranga, Maurizio Stefanini, Valerio Nespoli, Alessandra Ludovisi, Loredana Cupini, Simonetta Spada, Pierluigi Antonio Carluccio, Concetta Ciocca e Daniela Amante. Un applauso speciale ai soci di Foggia e di Mesagne che hanno deciso di dividere il premio in attività da destinare agli ospiti.

Quindi i ricordi. Quelli commossi e sentiti di Melissa Bassi, la studentessa uccisa a Brindisi nel 2012 in seguito all’attentato alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi, a cui Osa ha istituito una borsa di studio per i figli più meritevoli dei soci che frequentano l’università, e di Veronica Dioamiuta, infermiera coordinatrice al Policlinico Umberto I, a cui la cooperativa ha dedicato un premio che permetterà al vincitore di frequentare un master di primo livello in cure palliative.

In sala erano presenti Giacomo Crisponi, figlio di Vittorio, Massimo Bassi, il papà di Melissa che è socio lavoratore presso la Rssa Mesagne, e una collega di Veronica che ha ricordato come “Veronica aveva la capacità di tirare fuori il lato migliore di tutti quelli incontrati sulla sua strada, sia come collega ma anche come amica”.

LO SPETTACOLO TEATRALE

Conclusa l’Assemblea, il palco dell’Auditorium ha ospitato l’esibizione teatrale dei ragazzi di Casa Melissa e dei nonni di Villa Bianca, intitolato ‘Oddio… ho parlato con Dio!’, una commedia musicale in due atti liberamente ispirata al musical ‘Aggiungi un posto a tavola’ che lo scorso 26 marzo ha riscosso grande successo al teatro comunale di Mesagne. Un’esperienza bellissima e indimenticabile per gli attori e un regalo graditissimo per tutti i soci che hanno assistito allo spettacolo.

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