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Strage piazza della Loggia, Mattarella: “L’Italia ha un debito di riconoscenza verso Brescia”

"Otto persone furono uccise il 28 maggio 1974 dagli strateghi del terrore e dai loro spietati esecutori per destabilizzare la democrazia"

Pubblicato:28-05-2023 11:16
Ultimo aggiornamento:29-05-2023 12:32

mattarella
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ROMA – “Otto persone uccise. Oltre cento ferite. La città di Brescia sconvolta. La Repubblica ferita. Tanto sangue innocente fu versato la mattina del 28 maggio 1974 in Piazza della Loggia dagli strateghi del terrore e dai loro spietati esecutori per destabilizzare la democrazia, attaccare lo Stato. I piani eversivi del terrorismo neofascista vennero contrastati e sventati. In fedeltà ai principi costituzionali”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della strage di Piazza della Loggia di Brescia.

“Protagonisti furono il popolo italiano, le forze politiche e sindacali, le espressioni culturali e sociali, che seppero reagire a mezzo della partecipazione democratica. Le sentenze sono riuscite a ricostruire circostanze e responsabilità dell’attentato di Brescia, evidenziandone la matrice e i suoi legami con l’eversione di destra”, continua. Nel giorno dell’anniversario i sentimenti di vicinanza e solidarietà si rivolgono in primo luogo ai familiari e ai discendenti di coloro che persero la vita, ai loro amici e compagni di lavoro. Alla comunità bresciana. Il Paese ha un debito di riconoscenza verso la Città di Brescia, colpita per manifestare la sua opposizione irriducibile all’eversione. La comunità nazionale è consapevole di quanto stretta sia la connessione tra democrazia e giustizia e per questo sente di esprimere gratitudine verso chi ha riversato nell’impegno civile – come l’Associazione dei familiari delle vittime – l’immenso dolore personale patito. La memoria è la radice del futuro. Per questo- sottolinea il capo dello Stato- il ricordo di oggi è un messaggio rivolto in special modo alle generazioni più giovani, a cui è trasmesso il testimone della convivenza, della solidarietà, del bene comune da riconoscere e preservare con cura, al di là di ogni legittima differenza di opinioni e interessi”.


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