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ROMA – “In Kosovo pace è normalità e convivenza, è garante della sicurezza che è il collante che porta allo sviluppo del Paese”. A descrivere il ruolo della missione KFOR, che in Kosovo ha lo scopo primario di garantire il rispetto della risoluzione 1244, è il Caporal Maggiore Scelto dell’Esercito italiano, Sara Micci, in collegamento da Pristina, intervistata dalla Dire per la Giornata internazionale del peacekeeping.
È operativa nei team di cooperazione: “I leason monitoring team- ha spiegato- si occupano di garantire un collegamento con la popolazione locale e quindi un monitoraggio. Nel team siamo 9 militari divisi in 3 sub team e la presenza della donna è molto importante per costruire empatia con i civili”.
Il Caporal Maggiore Scelto ha ricordato il recente incontro con una ong locale che si occupa di diritti delle donne e di come è stata affrontata la delicata questione della violenza domestica. È questo lo spirito di una cooperazione vissuta indossando l’uniforme con “flessibilità, adattabilità e mai improvvisati”, ha ribadito. Sara Micci si sente un operatore di pace, anzi “un facilitatore” come ha sottolineato, ribadendo che la missione KFOR per la stabilità di quelle terre continua ad essere necessaria.
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