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Fanghi tossici, Del Bono: “Risarciremo i bresciani”

Il sindaco della città lombarda è convinto che si debba andare nella direzione di un compenso per i danni causati dalle 150.000 tonnellate di fanghi tossici riversati da Wte

Pubblicato:28-05-2021 16:00
Ultimo aggiornamento:28-05-2021 16:00
Autore:

Emilio Del Bono imagoeconomica
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BRESCIA – Bonifiche e indennizzi ai cittadini per i danni causati dalle 150.000 tonnellate di fanghi tossici riversati da Wte nelle campagne bresciane? Certo che sì, almeno secondo il primo cittadino della Leonessa d’Italia, Emilio Del Bono. “Fuori non so dirle- afferma il sindaco parlando alla ‘Dire’- ma sulla città di Brescia di sicuro dobbiamo andare in quella direzione maturando il reperimento di risorse pubbliche, che restituiscano a titolo compensativo a tanti cittadini quello che è stato il depauperamento provocato da un’industrializzazione senza regole e senza freno. Quindi credo che questo sia un lavoro da fare”.

Del Bono fa il paragone tra questa vicenda e quella relativa alla Caffaro, azienda bresciana responsabile anch’essa di inquinamento: il ministero dell’Ambiente ha infatti dato il via libera dopo 20 anni al progetto di bonifica delle aree con un ingente stanziamento pubblico. “Penso che come la vicenda Caffaro ci ha fatto recuperare 90 milioni di euro– afferma Del Bono- altrettanto dobbiamo fare per quelle aree private e per quei cittadini che non hanno ancora avuto una restituzione economica”.

In effetti, rispetto alla faccenda Caffaro una differenza c’è, ossia che in questo caso l’inquinamento prodotto dalla Wte sconfina i valichi regionali, coinvolgendo anche Veneto ed Emilia-Romagna. Intanto è iniziato il processo, e chissà che Comune di Brescia e Provincia possano costituirsi parte civile. Sul tema Del Bono glissa, buttando la palla all’ente provinciale. “Questa vicenda riguarda la provincia e non la città capoluogo- specifica il sindaco- quindi non avremmo titolo in teoria ad entrare come Comune di Brescia nella costituzione di parte civile, credo lo possa fare più autorevolmente l’amministrazione provinciale e le amministrazioni comunali interessate alla vicenda”. D’altra parte però è anche vero che “la nostra città ha imboccato da qualche tempo la strada della rigenerazione ambientale, che vuol dire bonifiche di aree pubbliche e anche intervenire in maniera radicale come ci auguriamo”.


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