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Draghi: “I mutamenti climatici possono spingere altri 130 milioni di persone alla povertà estrema”

Il presidente del Consiglio è intervenuto al Global solution summit con la cancelliera tedesca Angela Merkel

Pubblicato:28-05-2021 14:11
Ultimo aggiornamento:28-05-2021 14:11
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draghi camera
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Di Roberto Antonini e Alfonso Raimo

ROMA – “Crisi sanitaria e crisi climatica possono acuire le disparità” sociali e “i mutamenti climatici possono spingere ulteriori 130 milioni di persone nei prossimi anni sotto il livello di povertà”. Il presidente del Consiglio Mario Draghi lo dice intervenendo al Global solution summit con la cancelliera tedesca Angela Merkel.

“Dobbiamo intraprendere un’azione incisiva per affrontare le disuguaglianze globali“, prosegue il presidente del Consiglio Mario Draghi, “la pandemia ha contribuito a portare almeno 88 milioni di persone in condizioni di povertà estrema nel 2020, e “secondo la Banca Mondiale, il cambiamento climatico potrebbe spingerne altri 132 milioni nei prossimi 10 anni”.


“MUTAMENTI CLIMATICI E DISEGUAGLIANZE GLOBALI SONO SFIDE DETERMINANTI”

“La crisi sanitaria ci ha insegnato che è impossibile affrontare i problemi globali con soluzioni interne. Lo stesso vale per le altre sfide determinanti dei nostri tempi: il cambiamento climatico e le disuguaglianze globali. Come quest’anno alla Presidenza del G20, l’Italia è determinata a guidare il cambiamento di paradigma. Il mondo ha bisogno del mondo intero, non di un insieme di singoli stati” ha aggiunto Mario Draghi.

“TRA IL 2030 E IL 2050 L’OMS STIMA 250MILA MORTI ALL’ANNO A CAUSA DEL CLIMA”

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il cambiamento climatico causerà 250.000 morti all’anno tra il 2030 e il 2050 – afferma il presidente del Consiglio -. L’Italia è co-presidente della COP26 in partnership con il Regno Unito”, ricorda Draghi, avvertendo che “la battaglia contro il virus non può distogliere la nostra attenzione dalla lotta al cambiamento climatico”.

“390 MILIARDI DI DOLLARI ALL’ANNO SPESI PER CALAMITÀ NATURALI NEI PAESI BASSO-MEDIO REDDITO”

A causa della crisi climatica in atto “i ghiacci polari si stanno sciogliendo e il livello del mare è in aumento. Il numero di disastri legati al clima segnalati naturali è più che triplicato a partire dagli anni 60, e questi eventi sono destinati ad intensificarsi nei prossimi decenni. Nei Paesi a basso e medio reddito, le calamità naturali arrivano a costare 390 miliardi di dollari all’anno, una cifra sconvolgente” ha detto Mario Draghi intervenendo al Global solutions summit.

“GLI OBIETTIVI SONO CHIARI: RIDURRE LE EMISSIONI E MITIGARE I DANNI”

Di fronte alla crisi climatica in atto “abbiamo due obiettivi chiari. Il primo è impegnarsi a raggiungere obiettivi di riduzione delle emissioni sufficientemente ambiziosi al punto da limitare il surriscaldamento globale non oltre 1,5 gradi e da raggiungere le emissioni nette pari a zero entro il 2050. Il secondo è mitigare i potenziali danni associati ai cambiamenti climatici” ha aggiunto il presidente del Consiglio.

“ACCELERARE L’ELIMINAZIONE GRADUALE DEL CARBONE E CONTENERE LE EMISSIONI”

Per ridurre le emissioni nemiche del clima “dobbiamo rafforzare le nostre misure di contenimento, ad esempio accelerando l’eliminazione graduale del carbone“. Il presidente del Consiglio Mario Draghi lo dice intervenendo al Global solutions summit.
Allo stesso tempo “dobbiamo garantire vi sia un maggiore afflusso di capitali pubblici e privati verso iniziative legate al clima“, prosegue Draghi, “in Europa, il programma Next Generation EU offre un’opportunità unica per abbracciare la transizione ambientale. Ma dobbiamo fare di più a livello globale, ad esempio attraverso il ‘Sustainable Finance Working Group’ del G20″.

“LE CONSEGUENZE DI CLIMA E COVID COLPISCONO DI PIÙ LE DONNE E I GIOVANI”

Gli effetti negativi della pandemia e del cambiamento climatico “sono asimmetrici soprattutto nei confronti dei lavoratori più giovani e delle donne. Il Fondo Monetario Internazionale ha stimato che lo shock pandemico ha colpito più duramente i giovani. Nei mercati emergenti si è registrato un aumento maggiore della disoccupazione femminile e un calo maggiore della partecipazione delle donne rispetto agli uomini”. Il presidente del Consiglio Mario Draghi lo dice intervenendo al Global solutions summit.

“IL VACCINO AI PAESI POVERI È UN IMPERATIVO MORALE”

La nostra prima priorità è, naturalmente, sconfiggere la pandemia. Questo significa farlo ovunque e non soltanto nei Paesi sviluppati. Garantire che i paesi più poveri abbiano accesso a vaccini efficaci è un imperativo morale” ha dichiarato Draghi, nel corso del suo intervento in apertura della seconda giornata del Global Solutions Summit 2021. “Ma c’è anche una ragione pratica e, se vogliamo, egoistica. Finché la pandemia infuria, il virus può subire mutazioni pericolose che possono minare anche la campagna di vaccinazione di maggior successo”, aggiunge il premier.

“SOSTENIAMO LA RIDUZIONE DEGLI ONERI DEL DEBITO PER I PAESI POVERI”

Sosteniamo iniziative per ridurre gli oneri del debito per i Paesi più poveri del mondo – ha detto il premier Mario Draghi -. Vogliamo che il Fondo monetario internazionale emetta nuovi Diritti Speciali di Prelievo e trasferisca quelli esistenti per aiutare i Paesi bisognosi. Sosteniamo il primo rifornimento dell’Associazione Internazionale per lo Sviluppo. E incoraggiamo le banche multilaterali di sviluppo a potenziare le loro iniziative di finanziamento netto”, aggiunge il premier. Inoltre, spiega, “vogliamo intraprendere un’azione specifica sul tema della sicurezza alimentare, ad esempio durante la sessione congiunta tra i Ministri degli Affari Esteri e dello Sviluppo al vertice del G20 di giugno a Matera”.

“L’APERTURA AL MONDO È LA MIGLIORE RICETTA PER IL SUCCESSO DELL’ITALIA”

“Nel corso della storia, l’Italia ha prosperato grazie al commercio e alla cooperazione internazionale. L’apertura è stata la nostra migliore ricetta per il successo“. A dirlo è il presidente del consiglio Mario Draghi. “La nostra presidenza del G20 – aggiunge- rifletterà questo impegno di lunga data. Insieme alla Germania e agli altri partner del G20, siamo fiduciosi di poter costruire un mondo più forte”.

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