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La diagnosi di autismo ha una conseguenza immediata sull’emotività dei genitori. “Secondo uno studio statunitense, nei sei giorni successivi la comunicazione di un possibile sospetto di un disturbo dello spettro autistico nei figli, quattro mamme su cinque (80%) vanno in depressione e se vengono riviste dopo un anno e mezzo risultano ancora depresse”. Lo ricorda alla Dire Michele Zappella, autore del libro ‘Bambini, con etichetta – Dislessici, autistici e iperattivi: cattive diagnosi ed esclusione’.
Il loro compito è risolvere i problemi. “Li abbiamo definiti i ‘super papà’ che si occupano di tutto ma lasciano da parte la sofferenza che vivono nel frattempo. Il ‘super papà’ è un ruolo che non consente di accedere a contenuti più intimi, perché il coinvolgimento nel fare e nel dover decidere per ottenere risultati ha invaso ogni possibilità che ci sia uno spazio dove manifestare i vissuti più profondi, non necessariamente quelli dolorosi e sofferenti, ma anche solo i propri”. Così Andrea Pagnacco, neuropsichiatra infantile e psicoanalista dell’IdO, tratteggia il profilo psicologico dei papà dei bambini con disturbi dello spettro autistico che in pandemia hanno iniziato a riunirsi nei gruppi istituiti per loro dall’IdO. Per aiutarli punta anche sulla figura del pediatra.
“Mi sembra che la decisione di mettere risorse economiche per psicologi e servizi di Neuropsichiatria infantile nei due decreti del governo sia un po’ come prendere la questione dalla coda, ci sono quindi dei limiti”. Lo sostiene Chiara Saraceno, sociologa e coordinatrice del gruppo di lavoro del governo su ‘Infanzia, adolescenza e Covid-19’, a proposito delle risorse stanziate nel decreto Ristori bis per il sostegno psicologico di bambini e adolescenti. “Il disagio dei bambini e dei ragazzi, che ha fatto aumentare casi di autolesionismo e tentativi di suicidio- sottolinea Saraceno- è solo la punta dell’iceberg”.
“Quanto accaduto nelle Rsa è una pagina non degna di un Paese civile. Ci sono due circolari del ministero, una del 30 novembre e una del 4 dicembre del 2020, un’ordinanza fatta poche settimane fa, un protocollo messo a punto dalle stesse Regioni”. Lo ha detto Sandra Zampa, consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza. “Questa vicenda- ha proseguito- mostra chiaramente l’enorme difficoltà del Paese, che ha un problema di burocrazia e di organizzazione del sistema. Non si comprende come mai nelle Regioni non venga verificato immediatamente se le Rsa si adeguano a quanto indicato nelle ordinanze”.
“Sperimentare la fluidità di genere (cioè la non appartenenza al solo genere maschile o femminile) in adolescenza può essere funzionale al percorso di definizione della propria identità sessuale”. Lo afferma la sessuologa Rosamaria Spina, commentando le recenti dichiarazioni della cantante Demi Lovato che ha affermato di non riconoscersi nella definizione binaria di genere (maschio-femmina).
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