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Orgasmo, la sex counselor alle donne: “Godete anche a 100 anni”

Intervista a Francesca D'Onofrio, creatrice di 'Orgasmica'; in webinar il 30 maggio

Pubblicato:28-05-2020 15:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:24

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ROMA –  L’orgasmo femminile “e’ come un buon vino: piu’ si invecchia e piu’ e’ piacevole“. Parola di Francesca D’Onofrio, sex counselor che con il progetto di divulgazione Orgasmica ha l’obiettivo di accompagnare le donne “verso una sessualita’ soddisfacente”, sfatando miti e superando tabu’ che ancora circondano il piacere femminile, come quello che il sesso sia solo per donne giovani. “Orgasmica nasce cinque anni fa a Roma con un primo workshop da Tuba, la libreria delle donne”, spiega all’agenzia di stampa Dire D’Onofrio, di formazione psicoterapeuta e mediatrice familiare, che da anni si occupa di sessualita’ e che quest’anno ha trasformato Orgasmica in un webinar che si terra’ sabato 30 maggio alle ore 15.30 (https://www.francescadonofrio.com/evento/ORGASMICA-2/).

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“Nasce con l’idea di abbattere tabu’ e pregiudizi sull’orgasmo femminile, perche’ le donne possano confrontarsi e fare riflessioni per andare incontro a degli orgasmi soddisfacenti”. Si’ perche’ ancora sono molte le donne “che non sanno cosa sia e che mi dicono che non ne hanno mai avuto uno- racconta- E in buona parte non c’e’ un problema anatomico, fisiologico e genitale”, ma di “rappresentazione della sessualita’ femminile” e della “cultura in cui viviamo”. Primo grande ostacolo sulla strada del raggiungimento del piacere, secondo la sex counselor, “e’ la grande disinformazione“, tale che “donne tra i 35 e i 50 anni, non necessariamente con un basso grado di istruzione, a volte non sanno quale sia la differenza tra clitoride, uretra e vagina. Si tratta di donne che non sono mai state stimolate a guardarsi- chiarisce D’Onofrio- e questa e’ una cosa che attraversa tutte le classi sociali e le eta’”. Per questo, Orgasmica – evento replicato nel corso degli anni decine di volte dagli studi degli psicoterapeuti, ai pub, al festival della sessuologia alla manifestazione Vulva Mundi – e’ “un lavoro di informazione, leggera, ma scientificamente corretta”, unita ad una “parte pratica“, che va “dal disegnare gli orgasmi all’esplorazione delle zone erogene in piccoli gruppi, a seconda dei contesti in cui viene realizzato”.

In parte la disinformazione e’ legata al fatto che “se ne parla poco, perche’ l’orgasmo femminile e’ poco studiato e rimane, a livello scientifico, un grande mistero”. E se ancora gli studiosi non hanno trovato un accordo su cosa sia lo ‘squirting’, anche su punto G, orgasmo vaginale e orgasmo clitorideo la confusione regna sovrana. “Tantissime persone, anche che hanno studiato come me, dicono che esistono due tipi di orgasmi: il vaginale e il clitorideo”, ma dovrebbe essere notizia diffusa che “per avere un orgasmo e’ fondamentale stimolare la clitoride”. Di “come sia fatto un pene, cosa serva per erigersi ed eiaculare”, invece, “tutti sanno tutto”. Uno sbilanciamento sull’importanza del piacere maschile che si riflette anche nel rapporto sessuale.

“Spesso ci si adegua, ci si sente inferiori- dice D’Onofrio- e in questo adeguamento se non si riesce ad avere un orgasmo, a essere soddisfatte e soddisfare, ci si sente inadeguate. E questo in una relazione gioca un ruolo che rende piu’ debole la parte femminile”. Meccanismo di potere che influisce anche nelle dinamiche di violenza. “Se riuscissimo a vivere la relazione sessuale con maggiore leggerezza, che corrisponde alla possibilita’ di chiedere, proporre o pretendere, cio’ che vogliamo, sapere che non abbiamo solo un pene e una vulva, ma un corpo intero e un cervello che serve a soddisfarci e stimolarci, rispetto alle dinamiche di potere uomo-donna forse cambierebbero delle cose e forse non avremmo tutte queste mogli ammazzate dai mariti”.

Ecco che allora la riappropriazione della sessualita’ potrebbe equivalere ad un passo in avanti dell’intera societa’. Che pero’ “non vuole questo”, perche’ “ancora adesso la donna che esprime i propri desideri viene considerata un po’ ‘puttana’”. Se riappropriarsi della sessualita’ significa riappropriarsi del corpo, strumento chiave di conoscenza diventa “l’autoerotismo”, luogo libero e privilegiato “delle fantasie”.
Una sorta “di monitoraggio di cosa mi piace man mano che cresco”, che apporta all’organismo “gli stessi benefici di un orgasmo raggiunto con un partner”. Squarciando il velo delle ipocrisie, per Francesca D’Onofrio la vera domanda e’: “Perche’ tutti gli esseri umani non si masturbano quotidianamente? L’orgasmo e’ una cura di bellezza, buona salute e buon umore, che va oltre il momento e ci fa ammalare meno. La nostra pelle diventa luminosa, i capelli piu’ forti, preveniamo una serie di malattie, come quelle cardiovascolari”. E allora non importa “con chi, con quante persone o con cosa” si raggiunga il piacere: “se soddisfa e c’e’ consenso va bene tutto”. L’orgasmo fa bene e va cercato “fino all’ultimo giorno, anche a 100 anni”, perche’ non esiste “una dialettica giovinezza-vecchiaia, anzi. Quando una donna ha un buon rapporto con il corpo e la sessualita’- sottolinea D’Onofrio- succede che piu’ si va avanti con l’eta’ e piu’ si ha la possibilita’ di avere orgasmi soddisfacenti, perche’ si conoscono le reazioni del proprio corpo a tutti i livelli e si dovrebbe essere molto piu’ in grado di chiedere cio’ che si vuole”.

Le donne mature, spesso, sono anche piu’ libere delle giovani, “che magari sanno tutto di sex toys, ma a volte quando raccontano di se’ mi dicono che non riescono a godere, che non si sentono a proprio agio col corpo”. Preoccupate piu’ di “come appare che di utilizzarlo come strumento di piacere”, non solo al livello genitale. Ecco che allora ce ne sono “alcune che adottano solo certe posizioni perche’ non si vede la pancia o le smagliature” e altre “che pur sapendo che stando sopra durante la penetrazione aumenta le possibilita’ di avere un orgasmo, si fanno il problema del seno che si inflaccidisce o della pancetta che si vede e la evitano”. Fondamentale e’ fare un lavoro sulla narrazione, su “come ci si rappresenta, sull’accettazione del fatto che cresciamo e che invecchiamo”, in cui una grande mano possono darla i ginecologi, che pero’ “non parlano di sessualita’”, propongono alle donne “la maternita’ come se fosse un dovere senza chiedersi chi c’e’ dall’altra parte” e “alle donne in menopausa con problemi di lubrificazione vaginale ancora oggi rispondono: ‘va be’, che vuoi fare, alla tua eta’..'”. E invece con la menopausa non finisce tutto. “Un corpo puo’ godere fino all’ultimo giorno- conclude la sex counselor- Per sdoganare l’orgasmo femminile servono tante piccole rivoluzioni. E siamo coinvolti tutti”.

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