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Scontro sulla data delle Regionali, Zaia: “Sale la tensione con il governo”

Riunione nella notte con Toti, De Luca, Ceriscioli, Emiliano e Bonaccini e il ministro Lamorgese

Pubblicato:28-05-2020 12:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:24

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VENEZIA – Si fanno sempre più tesi i rapporti tra il governo e le Regioni che devono andare al voto. Questa notte, racconta il presidente della Regione Veneto Luca Zaia,ci siamo riuniti in videoconferenza urgente, io, Toti, De Luca, Ceriscioli, Emiliano e Bonaccini, con il ministro Lamorgese, per dire che innanzitutto non si può dire che c’è stato un accordo con le Regioni, perché non c’è stato nessun accordo”, e per ribadire che le Regioni sono ferme sulle loro posizioni, “ovvero che le regionali si devono fare prima possibile. Noi pensiamo che si possa assolutamente andare a votare a fine luglio inizio o agosto, ci sono i presupposti per farle bene e siamo in grado di far fare ai nostri dipartimenti di prevenzione delle dichiarazioni che non c’è alcun rischio a farle a luglio”. Certo, questa notte “tensione ce n’è stata perché si mette in discussione la leale collaborazione tra le istituzioni”, ammette Zaia spiegando che “c’è anche la proposta di far saltare il tavolo della conferenza Stato-Regioni, cioè di non dare più pareri”. Perché “il dibattito si è trasformato in politico ma in realtà riguarda il confronto tra Stato e Regioni”… Quindi “restiamo in fiduciosa attesa, adesso la palla è nelle mani del Parlamento che potrebbe convertire un decreto che disattende l’accordo fatto con le Regioni oppure fare un nuovo decreto e quindi dare modo di votare a luglio”.

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