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Enel verso la decarbonizzazione, anticipata la chiusura degli impianti di Brindisi

Il 'Gruppo 2' sarà chiuso dal gennaio 2021, gli altri entro il 2025. Le centrali a carbone chiuderanno anche in Cile

Pubblicato:28-05-2020 11:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:24
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ROMA – Via libera alla chiusura anticipata del Gruppo 2 della centrale termoelettrica Federico II di Brindisi a partire dal primo gennaio 2021: “il ministero dello Sviluppo Economico- precisa una nota- ha dato riscontro positivo alla richiesta presentata da Enel lo scorso gennaio”.

Si tratta della prima delle quattro unita’ produttive a carbone della centrale che si avvia alla chiusura definitiva, ricorda Enel. In coerenza con la propria strategia di decarbonizzazione della produzione di energia elettrica e con gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), Enel ha avviato negli scorsi mesi l’iter di permitting per la riconversione del sito con un impianto a gas ad altissima efficienza necessario per assicurare la chiusura completa dell’impianto a carbone di Brindisi entro il 2025 e per assicurare contestualmente la sicurezza della rete elettrica nazionale.

Inoltre, Enel sta sviluppando progetti per l’installazione di capacita’ fotovoltaica all’interno del sito, come parte della piu’ generale iniziativa di sviluppo di nuova capacita’ rinnovabile su tutto il territorio italiano. La chiusura anticipata del Gruppo 2 della centrale Federico II di Brindisi “rientra nell’impegno di Enel per la transizione energetica verso un modello sempre piu’ sostenibile”.


A livello globale, “nel 2019, la capacita’ installata di Enel da fonti rinnovabili ha superato per la prima volta quella da fonti termoelettriche e nel primo trimestre del 2020 la produzione di energia elettrica a zero emissioni ha raggiunto il 64% della generazione totale del Gruppo”.

L’obiettivo a lungo termine del Gruppo Enel e’ la “completa decarbonizzazione del mix entro il 2050, con una serie di traguardi intermedi come il completamento del phase out dal carbone in Italia entro il 2025 e a livello globale entro il 2030″.

ENEL ACCELERA CHIUSURA SUO ULTIMO IMPIANTO A CARBONE IN CILE

Enel annuncia che le sue controllate cilene Enel Chile ed EnelGeneracion Chile hanno informato il mercato della decisione dei rispettivi Consigli di Amministrazione di accelerare la chiusura dell’impianto a carbone Bocamina, situato a Coronel.

Nello specifico, si legge in una nota, Enel Generacion Chile richiedera’ alla Commissione nazionale per l’energia (CNE) cilena di autorizzare la cessazione dell’operativita’ dell’Unita’ I (128 MegaWatt) e II (350 MW) del suddetto impianto, rispettivamente, entro il 31 dicembre 2020 e il 31 maggio 2022. La chiusura, che e’ subordinata all’autorizzazione sopra indicata, ha subito un’accelerazione rispetto a quanto programmato da Enel Generacion Chile nel Piano nazionale di decarbonizzazione firmato con il ministero dell’Energia del Paese il 4 giugno 2019, piano che prevedeva la chiusura di Bocamina I entro la fine del 2023 e quella di Bocamina II entro il 2040.

Saremo la prima azienda elettrica in Cile a uscire totalmente dal settore del carbone, continuando nel contempo a sviluppare in sicurezza capacita’ rinnovabile, con benefici concreti da un punto di vista ambientale, economico e sociale. Questo e’ pienamente in linea con la strategia di decarbonizzazione del Gruppo- dice Antonio Cammisecra, Responsabile di Global Power Generation di Enel- Il nostro approccio si focalizza sulle persone, e nello specifico su quei colleghi che lavorano negli impianti a carbone e con le tecnologie a carbone, ai quali diamo la possibilita’ di formarsi su altre tecnologie all’interno del Gruppo”

“La strategia del Gruppo trova piena espressione in America Latina, dove stiamo costruendo capacita’ rinnovabile per decarbonizzare il parco impianti esistente mentre soddisfiamo il fabbisogno crescente di grandi clienti commerciali e industriali- dice Maurizio Bezzeccheri, Responsabile America Latina di Enel- Guardando al futuro, continueremo a valorizzare gli impianti rinnovabili, insieme alla nostra presenza nel settore della distribuzione nelle megalopoli della regione e in quello delle soluzioni energetiche avanzate, al fine di promuovere un reale sviluppo sostenibile in America Latina“.

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