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Fase 2, Musumeci: “Sala? Venga pure, non gli chiederemo nemmeno la patente dell’auto”

Il governatore siciliano ha parlato di "esagerazione" da parte del sindaco di Milano, ma poi chiarisce: "Ai visitatori della Sicilia verrà chiesto solo il rispetto di un protocollo sicurezza"

Pubblicato:28-05-2020 11:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:24

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PALERMO – “L’amico Sala se vuole venire in Sicilia, con piacere. Non gli chiederemo alcuna patente, neppure quella dell’auto”. A dirlo e’ stato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, replicando a distanza al sindaco di Milano che ieri aveva polemizzato sull’idea di alcune Regioni di attivare una sorta di passaporto sanitario per i turisti provenienti dalle zone del nord Italia piu’ colpire dal Covid-19. Musumeci, che ha parlato di “esagerazione” da parte di Sala, ha poi precisato che ai visitatori della Sicilia “verra’ chiesto solo il rispetto di un protocollo sicurezza”. 

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La Regione Siciliana sta mettendo a punto un “protocollo per poter garantire la sicurezza sanitaria e la tranquillita’ sociale di chi in Sicilia arriva e di chi in Sicilia vive”. A dirlo e’ il governatore Nello Musumeci, in una intervista a ‘Il Messaggero’, rispondendo a una domanda sul cosiddetto ‘passaporto sanitario’ ipotizzato da piu’ parti nei giorni scorsi per il turismo nelle regioni con numeri piu’ bassi di contagio da Covid-19. “Stiamo lavorando per mettere a punto questo documento che dia serenita’ a tutti – dice Musumeci -. A chi arriva chiederemo garanzie sullo stato di salute, informazioni sulla situazione familiare a proposito di malattie e virus e altre notizie. Occorre filtrare, nel rispetto di tutti e senza fare discriminazioni, chi arriva da noi”.


“Con il cuore aprirei l’Isola ai turisti gia’ dal 7 giugno – aggiunge il governatore siciliano – ma con la ragione dico: aspettiamo il dato epidemiologico nazionale che sta per arrivare e sulla base di questo decidiamo. Tutti insieme, presidenti regionali e governo, dobbiamo confrontarci e credo che lo faremo sabato”. “Non si puo’ avviare la nuova fase in una logica da macchia di leopardo – conclude -. Ci vuole una responsabilità condivisa da tutti”.

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