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Piazza della Loggia, Mattarella: “Ancora possibili violenza e terrorismo, non dobbiamo dimenticare”

Il Presidente della Repubblica ricorda la strage fascista del 28 maggio del '74, nella quale morirono 8 persone

Pubblicato:28-05-2017 10:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:16

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ROMA – “La memoria della strage di Piazza della Loggia è sempre viva nella coscienza del nostro Paese. Fu episodio di un attacco alla convivenza civile e ai fondamentali principi di umanità. Fu un tentativo di destabilizzare la Repubblica, un colpo diretto alle fondamenta di una democrazia”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, commemora l’attentato che colpì la città lombarda il 28 maggio 1974 facendo 8 morti e ferendo 102 persone.

E aggiunge: “La mobilitazione che mosse Brescia sin dalle prime ore dopo l’attentato – unendo il dolore e il cordoglio per i gravissimi lutti alla consapevolezza della minaccia eversiva – è stata esempio e traino per la risposta che tutta l’Italia democratica è riuscita a dare, contrastando e respingendo la delirante strategia di gruppi di ispirazione neofascista“.

“La Repubblica- continua Mattarella- è riuscita a sconfiggere i terroristi, grazie all’unità e ai valori del suo popolo. Per questo non possiamo e non dobbiamo dimenticare le ferite della nostra storia. Nella coscienza del Paese resteranno impressi i nomi e i volti della vittime, le sofferenze di familiari e amici, e con essi l’impegno delle istituzioni e le battaglie della società civile per giungere alla verità sui fatti accaduti e per farla conoscere alle generazioni future”.




Ancora, sottolinea il presidente della Repubblica, “è stato lungo e faticoso il cammino per giungere alla conclusione dell’indagine e del processo sulla strage, con le relative condanne. La città di Brescia merita un ringraziamento particolare per la tenacia e la fermezza mostrata, espressione di un antico e radicato sentimento civico. Desidero esprimere ancora una volta la mia vicinanza e il mio apprezzamento all’associazione che ha riunito i familiari delle vittime e incessantemente ha operato per trasformare la memoria di una vicenda così tragica in fermezza democratica, a sostegno di una crescita collettiva”.

Violenza, terrorismo, pulsioni antidemocratiche possono manifestarsi ancora e in forme diverse dal passato: combatterli in nome della civiltà e della convivenza è un compito che appartiene a ogni cittadino”, conclude Mattarella.

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