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Mattarella: sconfortante non avere i colpevoli della strage di piazza della Loggia

"E' sconfortante che, ancora oggi, dopo 41

Pubblicato:28-05-2015 09:32
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:21

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sergio mattarella presidente“E’ sconfortante che, ancora oggi, dopo 41 anni, non siano stati individuati e puniti i responsabili di tanta barbarie. La giustizia va perseguita sino in fondo e con ogni scrupolo”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 41° anniversario della strage di piazza della Loggia.

“Carte processuali e inchieste parlamentari hanno messo in luce la matrice neo-fascista e le difficoltà frapposte alla ricerca della verità anche da settori degli apparati dello Stato- spiega Mattarella- L’impegno dei familiari, dell’amministrazione comunale, dell’associazione ‘Casa della Memoria’, affinché nulla resti di intentato, suoni monito a tutti per l’esercizio dei doveri costituzionali in merito”.

“Sono con voi, e con i cittadini di Brescia, che non dimenticheranno mai la tremenda strage del 28 maggio 1974- ha concluso il Capo dello Stato- Quel vile attentato stroncò otto vite umane, provocò il ferimento di un centinaio di persone e produsse una ferita profonda non solo nell’animo sconvolto dei familiari ma nell’intero corpo sociale del nostro Paese. Fu un’azione eversiva- prosegue-, il cui scopo era quello di destabilizzare l’ordine democratico e costituzionale. La solidarietà umana, che tutta la comunità nazionale deve a Brescia, e in particolare a coloro i quali piangono i parenti e gli amici scomparsi, non può essere disgiunta dalla mobilitazione civile: la bomba di piazza della Loggia aveva come bersaglio la convivenza, la partecipazione, la libertà politica e sindacale. Di tutto questo dobbiamo continuare a fare memoria. Per tenere alta la guardia contro ogni forma di violenza, di fanatismo, di terrorismo. Per trasmettere alle giovani generazioni quei valori di partecipazione, di pace, di confronto nella libertà che sono le fondamenta vive della Costituzione repubblicana. Per guardare alla nostra storia con spirito di verità, cercando di squarciare il velo opaco delle omissioni, delle reticenze, delle complicità”.


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