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Al via al Senato l’esame congiunto delle tre mozioni di sfiducia per Speranza

A proporle sono stati i senatori all'opposizione: il capogruppo di Fratelli d'Italia Luca Ciriani, il senatore Gianluigi Paragone nel gruppo Misto con Italexit, e il senatore Mattia Crucioli nel gruppo Misto con la componente di Alternativa C'è

Pubblicato:28-04-2021 10:16
Ultimo aggiornamento:28-04-2021 11:36

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ROMA – È iniziata nell’aula del Senato la seduta per l’esame congiunto delle tre mozioni di sfiducia individuali al ministro della Salute Roberto Speranza. Nel corso della giornata si svolgeranno tre diversi appelli nominali per i tre voti previsti.

Le tre mozioni di sfiducia a ministro Roberto Speranza, su cui si dovrà pronunciare l’Aula del Senato, sono state depositate da parte dei senatori all’opposizione: la prima è a firma del capogruppo di Fratelli d’Italia, Luca Ciriani, a nome del gruppo; la seconda è del senatore Gianluigi Paragone, nel gruppo Misto con Italexit; la terza del senatore Mattia Crucioli, nel gruppo Misto con la componente di Alternativa C’è.

Il timing orientativo per l’esame delle mozioni durante la giornata è il seguente: 9.30 inizio illustrazione (5 minuti a mozioni); 9.45 inizio discussione generale (10 minuti a gruppo; il dibattito dovrebbe durare circa un’ora e venti minuti); intorno alle 12 la replica del ministro della Salute (30 minuti); alle 12.30 prevista una pausa per la sanificazione; alle 13.30 ripresa e dichiarazioni di voto (che dureranno un’ora e mezza); alle 15 si avvierà la chiama per la mozione Fdi; alle 15.40 la chiama per la mozione Paragone; alle 16.20 inizio chiama mozione Crucioli.


SPERANZA: “HO SERVITO MIO PAESE CON ONORE, DIFESA SALUTE ITALIANI”

Affronto questo dibattito e il voto finale con il rispetto che si deve a tutte le iniziative parlamentari e con la consapevolezza di aver ogni giorno servito il mio Paese con disciplina e onore in questi mesi terribili. Il 5 settembre 2019 ho giurato come ministro della Salute di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi. Ogni giorno ho tenuto fede a questo giuramento, facendo tutto quanto in mio potere per difendere la salute degli italiani. Questo è il faro che mi guida in ogni scelta e ogni azione”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza, parlando al Senato durante il dibattito sulle mozioni di sfiducia presentate nei suoi confronti.

“IL PIANO PANDEMICO C’È, MANCANZE IN ALTRI GOVERNI”

“Quanto alle responsabilità politiche, non sono io a dovermi difendere. Il piano pandemico antinfluenzale aggiornato c’è, approvato all’unanimità in conferenza Stato-Regioni. Quello che non è stato fatto in molti anni è stato invece realizzato in pochi mesi proprio durante il mio mandato” spiega Roberto Speranza. “Tutti i gruppi di quest’aula compresi quelli che hanno sottoscritto le mozioni in discussione- aggiunge- hanno sostenuto alcuni di questi governi. Troppo facile oggi far finta di non vedere. Io ho fiducia e rispetto per il delicato lavoro che sta svolgendo la magistratura. Credo fermamente che chiunque, nessuno escluso, chiunque abbia avuto responsabilità in questi mesi così difficili, dai vertici dell’Oms fino al sindaco del più piccolo Comune, debba essere pronto a rendere conto delle proprie azioni“. Speranza continua: “Il mancato aggiornamento del piano pandemico antinfluenzale è un tema che va affrontato con grande serietà, evitando di piegarlo alla polemica politica come purtroppo avvenuto nelle ultime settimane. Anche perché è un tema che viene da lontano. Tutte le mozioni sottolineano come il piano non sia stato aggiornato secondo le linee guida dell’Oms per molti anni. Fanno dunque riferimento a 180 mesi durante i quali si sono alternati ben 7 governi, con diverse maggioranze parlamentari”.

“DAVANTI A UN VIRUS NUOVO NON BASTAVA PIANO 2006”

“Di fronte a un virus totalmente nuovo, è del tutto evidente che il Piano pandemico antinfluenzale del 2006 non era sufficiente, né lo erano le successive raccomandazioni dell’Oms. Non era una situazione in cui sedersi e attendere istruzioni. Per salvare delle vite andavano trovate soluzioni nuove e assunte decisioni rapide. Ecco perché, del vecchio piano, è stato valorizzato ciò che era utile e funzionale come ad esempio la dichiarazione dello stato di emergenza, ma i nostri tecnici hanno valutato da subito che c’era da andare decisamente oltre” ha aggiunto il ministro della Salute Roberto Speranza.

“NON SI GIOCA D’AZZARDO SULLA PELLE DEI CITTADINI”

“Comprendo le ragioni della battaglia politica, ma la politica non è un gioco d’azzardo sulla pelle dei cittadini. Anche a chi ogni giorno fa polemica continuo a dire: non dividiamo il Paese sulla pandemia, che è ancora in corso purtroppo, non è finita come qualcuno vuole far credere. Perché sconfiggere il virus è ancora oggi il principale interesse dell’Italia e la premessa di ogni ripartenza economica e sociale. In un grande Paese non si fa politica su una epidemia”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza, parlando al Senato durante il dibattito sulle mozioni di sfiducia presentate nei suoi confronti.

“FALSO NESSUNA CIRCOLARE CURE DOMICILIARI, GIÀ DAL 2020”

“In una delle mozioni e in uno degli interventi fatti oggi si afferma che non abbiamo elaborato alcuna circolare per il trattamento domiciliare dei pazienti Covid. È falso, semplicemente falso. La circolare finora utilizzata è stata elaborata dai nostri tecnici già nel 2020. Ed un ulteriore aggiornamento è stata emanato proprio il 26 aprile con parere favorevole del Consiglio superiore di Sanità. E aggiungo che, probabilmente, nel corso dell’anno verrà ancora aggiornata, come è naturale che sia, sulla base delle nuove evidenze scientifiche” spiega Speranza.

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