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Continua il tiro a Conte, e Renzi addirittura lo accusa di calpestare la Costituzione

L'editoriale di Nico Perrone per DireOggi

Pubblicato:28-04-2020 15:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:13

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Continua il tiro incrociato sul presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Con accuse che arrivano non solo dall’opposizione di centrodestra, ma anche dall’interno della maggioranza che lo sostiene. Addirittura, Matteo Renzi, leader di Italia Viva, lo accusa di ‘calpestare la Costituzione’. Tutti se la prendono con il suo ultimo decreto sulla ‘fase 2’, la ripartenza del Paese, che in molti volevano con meno vincoli e più via libera. Renzi contesta il ricorso al decreto della presidenza del Consiglio senza un passaggio parlamentare. Una presa di posizione netta, che in altri tempi avrebbe portato ad un chiarimento in sede parlamentare. Non in questo momento di emergenza, ma dalle parole di Renzi si capisce che la resa dei conti è solo rimandata alla fine dell’emergenza sanitaria.
Non solo Renzi. Anche la presidente della Consulta, Marta Cartabia, è intervenuta ricordando che “la Costituzione non contempla un diritto speciale per i tempi eccezionali… ma offre la bussola per navigare nei tempi di crisi, a cominciare proprio dalla leale collaborazione fra a le Istituzioni”.
Anche se bersagliato Conte tiene il punto, ribadendo che non si può rischiare di far ripartire al galoppo l’epidemia. Fonti del Governo hanno fatto circolare anche lo studio del comitato tecnico-scientifico con l’ipotesi della riapertura totale. Risultato drammatico: oltre 150mila persone a giugno bisognose della terapia intensiva (solo 10mila i posti disponibili), che diventerebbero 400mila a fine anno. Facile pensare al tracollo e alle centinaia di migliaia di morti. Per questo si ripartirà a scartamento ridotto. Conte cede solo sulla riapertura delle chiese, esclusa dal decreto e che aveva scatenato la forte reazione dei vescovi italiani. A quanto si è saputo, il Governo sta lavorando a un provvedimento che prevede il via libera alle funzioni religiose, rispettando precise regole di sicurezza a partire da domenica 10 maggio.

Sul versante politico, anche se il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha escluso crisi e cambi di Governo, in molti sono convinti che a fine giugno si aprirà una nuova fase politica. Occhi puntati sul ‘naso’ di Silvio Berlusconi, attivissimo nelle ultime ore. Non solo ha vestito gli abiti dell’oppositore responsabile, che appoggia il Governo nell’emergenza, ma ha pure sparato a palle incatenate contro i sovranisti europei, che in casa nostra sono rappresentati dai suoi alleati Salvini e Meloni. Prove di sganciamento in vista dell’appoggio (ed entrata) in un nuovo Governo di unità nazionale?


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