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Coronavirus, Monica Contrafatto: “Covid? Fa più paura delle bombe”

SPECIALE DONNE IN ARMI | Monica Contrafatto è Caporal maggiore capo dell'Esercito e atleta paralimpica, medaglia di bronzo nei 100 metri T42

Pubblicato:28-04-2020 12:19
Ultimo aggiornamento:23-12-2021 15:54

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ROMA – Vulcanica, energica, espansiva, un frullatore sempre in azione. Si fa fatica a pensare come riesca a rimanere in isolamento, ferma a casa. “E infatti poco fa stavo correndo in corridoio. Solo che mentre saltellavo sono andata a sbattere contro una porta perchè non riuscivo più a fermarmi…”. Eppure Monica Contrafatto è più che ligia al dovere: “Penso di essere l’unica che non ha approfittato del fatto di avere un cane per fare lunghe passeggiate, io lo porto fuori solo per il tempo minimo indispensabile. Ci è stato chiesto di stare a casa e io lo faccio”. Caporal maggiore capo dell’Esercito e atleta paralimpica, medaglia di bronzo nei 100 metri T42. Trentanove anni compiuti il 9 marzo, giorno del lockdown. “L’ultima volta che ho corso è stato il venerdì precedente, me lo ricordo bene. Ero al Centro di preparazione paralimpica delle Tre Fontane a Roma, che poi è stato chiuso: io e il mio allenatore Michele Gionfriddo abbiamo deciso di non andare a cercare un posto per continuare a correre, ma di fermare proprio da subito la mia attività“. Monica il 24 marzo del 2012 era in servizio in Afghanistan in missione di pace quando la base operativa italiana venne attaccata con colpi di mortaio. Lei prima pensa a mettere in salvo i commilitoni, poi un’altra granata la colpisce ferendola gravemente. Dopo i primi soccorsi viene trasferita alla Base di Ramstein, in Germania, e quando si risveglia non ha più la gamba destra. Mentre porta avanti la sua lunga riabilitazione, in ospedale accende la tv e vede Martina Caironi vincere l’oro alle Paralimpiadi di Londra 2012. La sua strada sarà quella, l’atletica.

CONTRAFATTO: “LE BOMBE LE SENTI ARRIVARE, DEL VIRUS NON TI ACCORGI FINCHÈ NON STAI MALE”

Da quando il coronavirus ha costretto a fermare ogni attività, Monica è rimasta a casa. “Sto facendo un po’ di esercizi a corpo libero e potenziamento – racconta all’agenzia Dire – ma non posso correre. Mi sono trovata un po’ persa, mi manca molto la pista perchè comunque lo sport è una valvola di sfogo, ti fa dimenticare ansie e paure, ti dà un obiettivo: pensi al futuro e vivi la vita in maniera più serena. Sai, le endorfine…”. E, da non credere, “pensa che mi mancano pure le lamentele con il mio allenatore, Michele Gionfriddo”, dice ridendo. Tra gli allenamenti in casa e le poche uscite in strada, la sua opinione sulla pandemia è chiara. “Io sono un po’ ipocondriaca, lo ammetto, e ogni volta che devo uscire mi capita di vedere qualcuno menefreghista che gira senza mascherina e protezioni, senza rispetto per gli altri, mentre io sono molto ligia al dovere. È tutto assurdo, spero finisca presto e che si trovi un vaccino il prima possibile. Nel 2020 è impensabile morire così“. E sentirlo dire da lei fa un po’ effetto. “Le bombe le senti arrivare, il virus quando ti bussa alle spalle non te ne accorgi finchè non stai male. E io poi sono stata intubata, so cosa significa non riuscire a respirare nè poter parlare e per questo credo che dovremmo essere tutti più prudenti. Dopo aver passato sei mesi in ospedale, uscire dall’ambiente protetto è difficile, si ha paura di tutto“.

IL RITORNO IN PISTA IL 4 MAGGIO 

Il 4 maggio sarà tempo di riprendere, anche gli allenamenti. “Ricomincerò da zero, anche perchè vengo da una stagione molto travagliata con diversi infortuni ed è come se fossi ferma da novembre”. Una sfortuna che comunque non le ha impedito di conquistare l’argento ai Mondiali paralimpici di Dubai dello scorso novembre, nei 100 metri T63. “Penso che la mia forma fisica ne risentirà parecchio”. Continuare ad allenarsi nonostante le prescrizioni? “Casa mia è il Centro paralimpico, noi atleti che ci alleniamo lì siamo 5: se tutti andassimo in orari diversi neanche ci incontreremmo… Ma è stato ed è giusto rispettare tutte le prescrizioni date. Io non recrimino nulla, tanto che ho deciso di non cercare altre piste a Roma dove potermi allenare, finchè era possibile farlo. È stata una decisione corretta aver chiuso tutto”.


“MI REGALERÒ UN ORO PER I 40 ANNI”

Il rinvio dei Giochi di Tokyo la rassicura: “Avrò un anno in più davanti a me per migliorare e centrare l’oro, il mio grande desiderio. Me lo regalerò per i miei 40 anni e poi chissà, forse smetterò. Di sicuro farò una grande vacanza”. Perchè Contrafatto da Rio 2016 non si è “praticamente mai fermata se non per pochi giorni, non sono neanche tornata dai miei genitori, in Sicilia”. A proposito di affetti, com’è il rapporto a distanza? “È brutto, perchè non li posso controllare e sono preoccupata per loro. Poi certo, mi mancano… Soprattutto ora che sto a casa da sola. Mia madre quando ci sentiamo mi dice sempre ‘Ma dai, cerca di essere positiva’. E io: ‘No, speriamo di essere negativa!’. Ecco, vorrei che nella fase 2 uscissimo tutti con le mascherine e facendo tanta attenzione, soprattutto i più giovani che magari penseranno di poter tornare subito alla vita di prima”. Ecco, la vita. Come sarà? “Beh prima la bomba, ora il virus. Basta, un po’ di tregua!”

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