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Tg Ambiente, edizione del 28 aprile 2020

E' online l'edizione settimanale

Pubblicato:28-04-2020 12:58
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:13

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COPERNICUS, 11 ANNI CALDO RECORD EUROPA DAL 2000

Il 2019 è stato l’anno più caldo mai registrato in Europa e 11 dei 12 anni più roventi si sono verificati dal 2000, confermando una serie di incrementi sempre più serrati. Così il rapporto sullo Stato del clima europeo 2019 di Copernicus, il servizio di rilevazione da satelliti e stazioni a terra dell’Ue. Nel 2019 le concentrazioni di anidride carbonica e metano sono continuate ad aumentare, tanto che se ne rintracciano di simili solo andando indietro di milioni di anni. Le alte temperature e le ondate di caldo estivo hanno contribuito alla siccità nell’Europa centrale, mentre alla fine dell’anno si sono verificate forti piogge nell’Europa occidentale e meridionale. A livello globale, gli indicatori climatici mostrano che la temperatura media degli ultimi 5 anni risulta 1,1 gradi al di sopra della temperatura media dell’era preindustriale. In Europa è invece superiore di quasi 2 gradi rispetto alla media della seconda metà del XIX secolo. L’obiettivo dell’accordo di Parigi del 2015, ratificato da 188 Paesi, è mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali compiendo uno sforzo concertato per limitare l’aumento a 1,5 gradi.


A CATANIA INQUINAMENTO ‘BLU’, SEQUESTRATA AZIENDA

Una vasta chiazza di colore blu nel vallone sottostante lo stabilimento di una societa’, la Cartograf Srl, che a Misterbianco, in provincia di Catania, lavora prodotti di carta e cartone. Le indagini della Guardia di Finanza si sono concluse con il sequestro del complesso industriale, di oltre diecimila metri quadrati. I rilievi dell’Arpa e dall’Asp di Catania hanno confermato che il materiale di scarto della lavorazione industriale e della colorazione della carta, rifiuti solidi speciali e inchiostri chimici, venivano stoccati irregolarmente e poi riversati senza controllo nei canali di scolo delle acque piovane dei propri piazzali. La destinazione finale dei rifiuti erano quindi i terreni limitrofi, alcuni dei quali usati per il pascolo di armenti.

PANDEMIA NON FERMA FORMULA E, ORA SI CORRE DA CASA

Il coronavirus ferma le gare di Formula E nel mondo reale ma non in quello digitale, dove si corre e si fa beneficenza. Sabato scorso, 25 aprile, da Hong Kong è partita la Abb Formula E Race at Home Challenge a sostegno dell’Unicef. Primo round della nuova stagione, otto le gare su circuiti virtuali. Ospite della prima corsa la cantante Rita Ora, ambasciatrice dell’Unicef per il Regno Unito. Partecipano 23 dei 24 piloti titolari del campionato regolare, ognuno ripreso dalle telecamere in una stanza di casa. Vincitore della prima gara del campionato virtuale ‘da casa’ Max Gunther su BMW, 22 anni, il più giovane del campionato. Particolare l’incidente capitato all’attuale campione del mondo di Formula E Jean-Eric Vergne, su DS-Techeetah: al secondo giro era quarto poi è sparito, a casa sua era caduta la connessione internet.

AMI: LOCKDOWN È ANNO ZERO, MONITORARE ARIA E MARE

Valutare e monitorare la qualità dell’acqua marina e dell’aria durante il lockdown per avere riferimenti tecnico-scientifici incontestabili e misurare quanti e quali inquinanti ci sono ora, con lo stop delle attività produttive e dei trasporti nelle nostre città. È la proposta di Alessandro Botti, presidente dell’associazione Ambiente Mare Italia. “Ambiente Mare Italia ritiene che sia arrivato il momento e non sia più procrastinabile un’ampia campagna di campionamenti e monitoraggi della situazione del mare e dell’aria- dice Botti- Il lockdown ha prodotto un effetto ottimo per la natura, l’ha riportato all’anno zero, e noi quest’anno zero lo dobbiamo quantificare, monitorare”, per “avere dei riferimenti tecnico-scientifici assolutamente incontestabili”. Solo così, per Botti, “una volta che le aziende e tutti noi avremo ripreso la nostra attività normale, potremo valutare quanto impatta sull’ambiente e lo danneggia profondamente”. L’esigenza di misurare e raccogliere dati “è già sentita in Italia- ricorda il presidente di Ami- Credo che questi due mesi di lockdwn abbiano insegnato a tutti una lezione fondamentale. Siamo tutti ospiti della Terra”.

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