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Fase 2, Boccia contro le regioni: “No alle riaperture ‘fai da te’, chi sbaglia paga”

Il ministro degli Affari regionali mette in guardia i presidenti di regione dal rischio di anticipare le riaperture

Pubblicato:28-04-2020 10:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:13
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ROMA – Niente fughe in avanti, niente Regioni in ordine sparso. Altrimenti, avvisa il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, in diretta a Radio Popolare, “chi sbaglia si assumera’ la responsabilita’ dell’aggravamento della condizione sanitaria del proprio territorio”.

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Boccia chiede a “chi rappresenta le istituzioni, a tutti i livelli” di “agire sempre con grande senso di responsabilita’” e ammonisce che “sarebbe da incoscienti il contrario, a maggior ragione oggi nella lotta al Covid-19″.


Eppure, molte Regioni scalpitano, non hanno digerito una fase 2 con ancora troppe restrizioni. “Tutti vorremmo tornare a vivere come prima ma senza vaccino sara’ impossibile, dobbiamo imparare a convivere con il virus in questa nuova normalita’. Il governo, come ha fatto nella prima fase con il lockdown, continuera’ ad indicare la rotta alle Regioni, con linee guida entro cui muoversi”, avvisa pero’ Boccia.

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A chi, “dentro quella cornice, anticipa di qualche giorno i tempi dico semplicemente di rafforzare la sanita’ territoriale mettendo in sicurezza la salute dei cittadini; a chi, invece, esce fuori da questa rotta ricordo che vogliamo tutti bruciare le tappe, ma non vogliamo distruggere per tre giorni di fatturato due mesi di sacrifici di 60 milioni di italiani“.

E chi sbaglia, ‘paga’, avvisa in sintesi il ministro: sue saranno le ‘colpe’ “dell’aggravamento della condizione sanitaria del proprio territorio”. Ad ogni buon conto “pubblicheremo presto i dati sulle simulazioni di quello che accadrebbe nel nostro Paese se si tornasse al passato, se allentassimo tutto improvvisamente”.

Boccia conferma anche che si chiederanno alle Regioni, “che stanno facendo sforzi straordinari, un report quotidiano sui contagi, sul livello dell’R0, dei posti letto nelle terapie intensive e subintensive che non vanno ridotti. In base a questi dati si potra’ decidere se allentare qualche stretta. Il Covid non e’ stato sconfitto“.

Di qui un “appello a tutte le Regioni, lavoriamo come sempre gomito a gomito ma non fate partire la gara a chi apre prima perche’ sarebbe irresponsabile: il Paese sta ripartendo, ma in sicurezza. Non e’ il momento di allentare la tensione e di dividersi per tre giorni prima o dopo di apertura. Stiamo ripartendo ma in sicurezza”.

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