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Coronavirus, Cartabia: “La Costituzione è la bussola per l’emergenza, non contempla un diritto speciale per tempi eccezionali”

La relazione del presidente della Corte costituzionale, Marta Cartabia, sull’attivita’ della Consulta nel 2019

Pubblicato:28-04-2020 08:42
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:13
Autore:

Marta Cartabia
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ROMA – “La piena attuazione della Costituzione richiede un impegno corale, con l’attiva, leale collaborazione di tutte le Istituzioni, compresi Parlamento, Governo, Regioni, Giudici. Questa cooperazione e’ anche la chiave per affrontare l’emergenza. La Costituzione, infatti, non contempla un diritto speciale per i tempi eccezionali, e cio’ per una scelta consapevole, ma offre la bussola anche per ‘navigare per l’alto mare aperto’ nei tempi di crisi, a cominciare proprio dalla leale collaborazione fra le istituzioni, che e’ la proiezione istituzionale della solidarieta’ tra i cittadini”. È uno dei passaggi della relazione della Presidente Marta Cartabia sull’attivita’ della Corte costituzionale nel 2019, in cui si possono leggere le principali linee di tendenza della giurisprudenza costituzionale. La relazione integrale e’ da oggi sul sito online della Corte costituzionale, insieme a una versione ridotta, anche in Podcast, e alla versione in lingua inglese con Executive summary. La relazione prende le mosse dall’emergenza sanitaria, che ha costretto la Corte a rinviare la tradizionale Riunione straordinaria, con la successiva conferenza stampa, per illustrare l’attivita’ dell’anno precedente. In attesa di recuperare il consueto incontro con i giornalisti entro il mese di luglio, o anche prima, la Corte costituzionale intende utilizzare tutti i suoi canali multimediali per far conoscere, in modo trasparente, compiuto e accessibile ai cittadini interessati, le statistiche e i report che documentano l’attivita’ svolta nel 2019.

“L’intera Repubblica e tutte le sue Istituzioni – politiche e giurisdizionali; statali, regionali, locali – stanno indefessamente lavorando nella cornice europea per il comune obiettivo di servire al meglio le esigenze dei singoli cittadini e dell’intera comunita’- prosegue la presidente della Consulta-. Nella societa’ civile sono ovunque fiorite iniziative spontanee di solidarieta’. Alle Istituzioni, lo spirito che la contingenza richiede e’ stato espresso dalle parole rivolte dal Presidente della Repubblica agli italiani sin dall’inizio della crisi, il 5 marzo 2020: ‘Il momento che attraversiamo richiede coinvolgimento, condivisione, concordia, unita’ di intenti‘: nelle Istituzioni, nella politica, nella vita quotidiana della societa’, nei mezzi di informazione”. “I momenti di emergenza- sottolinea Cartabia- richiedono un sovrappiu’ di responsabilita’ ad ogni autorita’ e in particolare agli operatori dell’informazione, che svolgono un ruolo decisivo per la vita sociale e democratica”. In un tale frangente, conclude, “se c’e’ un principio costituzionale che merita particolare enfasi e particolare attenzione e’ proprio quello della ‘leale collaborazione’ – il risvolto istituzionale della solidarieta’ – su cui anche la giurisprudenza della Corte costituzionale non si stanca di ritornare, affinche’ l’azione e le energie di tutta la comunita’ nazionale convergano verso un unico, condiviso obiettivo”.

“Anche nel tempo presente, dunque, ancora una volta e’ la Carta costituzionale cosi’ com’e’ – con il suo equilibrato complesso di principi, poteri, limiti e garanzie, diritti, doveri e responsabilita’ – a offrire alle Istituzioni e ai cittadini la bussola necessaria a navigare ‘per l’alto mare aperto’ dell’emergenza e del dopo-emergenza che ci attende“, aggiunge Cartabia.


CARTABIA: “DOLORE PER SCOMPARSA MIGLIAIA NOSTRI CONCITTADINI”

“Desidero innanzi tutto rivolgere un pensiero di sentita partecipazione al dolore per la scomparsa di migliaia di nostri concittadini e di sincera gratitudine per tutti coloro – e penso in particolar modo al personale medico e infermieristico – che in questo non facile frangente assicurano i servizi essenziali della Repubblica con competenza, coraggio e generosita’”.

CARTABIA: “A VOLTE COLLABORAZIONE STATO-REGIONI MANCA”

“Sul piano dei rapporti Stato-Regioni occorre prendere atto che in un numero significativo di casi, specie in ambito finanziario, la Corte richiama le parti al rispetto di una leale collaborazione istituzionale. A volte, tale collaborazione manca, altre volte arriva troppo tardi: mi corre l’obbligo di osservare che molti giudizi di legittimita’ in via principale portati all’esame della Corte dallo Stato o dalle Regioni, si risolvono con la cessazione della materia del contendere o l’estinzione del giudizio, in seguito a modifiche apportate alla normativa impugnata durante la pendenza del giudizio, spesso all’esito di negoziazioni tra Stato e Regioni. Cio’ e’ accaduto ben 35 volte nel 2019”.  “La Corte- aggiunge Cartabia- non puo’ che rallegrarsi se, dopo che e’ sorta una controversia tra Stato e Regioni, si riesce a trovare una composizione politica dell’antinomia, in nome della collaborazione mancata in precedenza. Tuttavia, questo sistema presenta alcune disfunzioni: il giudizio davanti alla Corte finisce per essere utilizzato come uno strumento di pressione in vista di ulteriori valutazioni ed eventuali accordi, con un inutile cospicuo investimento di tempo, energie e risorse da parte della Corte”.

CARTABIA: “2019 ANNO DELLA GRANDE APERTURA DELLA CORTE COSTITUZIONALE”

 “In questa situazione di isolamento, dare conto dell’attivita’ della Corte nell’anno 2019 ha un che di paradossale. Quello appena concluso e’ stato l’anno della grande apertura della Corte costituzionale alla societa’ civile e alla dimensione internazionale. ‘Apertura’ e’ stata la parola d’ordine a palazzo della Consulta”. La Corte, spiega Cartabia, “ha aperto le sue porte, oltre che per permettere al pubblico e ai giornalisti di assistere alle udienze pubbliche, anche per consentire la visita del Palazzo da parte dei cittadini. Ha posto molte energie per sviluppare una comunicazione capace di raggiungere non solo gli operatori del diritto e gli specialisti, ma anche il pubblico generale. Ha moltiplicato i comunicati stampa. Ha rinnovato il sito internet. Si e’ resa presente sui social”.

E ancora: “Ha ulteriormente sviluppato la comunicazione in lingua inglese, con una piu’ assidua traduzione delle sentenze, dei comunicati stampa e dei principali documenti della giustizia costituzionale. Ha partecipato a numerosi incontri con altre Corti costituzionali e con le Corti europee. Ha organizzato seminari di studio. Ha ricevuto visite e delegazioni di altre Corti. Di piu’: la Corte non ha solo ‘aperto il palazzo’, ma e’ uscita. È uscita per raggiungere i giovani nelle scuole d’Italia, come peraltro gia’ accadeva da qualche anno, anche se in modo meno strutturato; e’ uscita per incontrare la realta’ delle carceri con visite di storica importanza, che sono tutte documentate analiticamente sul sito online della Corte e, con una selezione d’autore, anche dal docufilm ‘Viaggio in Italia. La Corte costituzionale nelle carceri’ prodotto da Rai cinema e Clipper Media, per la regia di Fabio Cavalli”. “E ancora- aggiunge la presidente-, e’ uscita per farsi conoscere da tutti e per portare ovunque i valori della Costituzione, attraverso la proiezione del suddetto docufilm in ogni angolo del paese e persino all’estero. Il 2019 e’ stato un anno di grande dinamismo, tanto negli orientamenti della giurisprudenza della Corte, quanto nelle sue attivita’ non giurisdizionali”.

CARTABIA: “SIAMO IN UN TEMPO QUASI SOSPESO, MA NON È TEMPO PERDUTO”

 “Poi, improvvisamente, e’ venuto un momento di stasi e di chiusura, imposto da un frangente drammatico della storia del paese e dell’umanita’. Ora, tutto ha subito un forte rallentamento. È un tempo quasi sospeso”. In questa contingenza, aggiunge, “le Istituzioni della Repubblica assicurano la continuita’ delle funzioni loro affidate, limitando le attivita’ all’essenziale e alle questioni urgenti, indifferibili. C’e’ un tempo per ogni cosa e ogni cosa e’ bella al suo tempo, si potrebbe dire prestando eco alla millenaria saggezza del libro Qoelet. Il tempo del ‘Viaggio in Italia’ della Corte e’ stato bruscamente interrotto e molte altre attivita’ culturali e internazionali gia’ programmate nel segno dell’apertura dell’Istituzione sono state rinviate. Quel tempo che, per alcuni versi, abbiamo detto sospeso, non appartiene pero’ solo al passato, non e’ un tempo perduto: alcuni suoi frutti si schiudono anche in questo tempo ritrovato e presente”. Infatti, dice ancora la presidente della Consulta, “nel corso della stagione di ‘apertura’ della Corte e’ stata portata a termine l’approvazione di alcune rilevanti modifiche strutturali del processo costituzionale. Le modifiche apportate al processo costituzionale sono entrate in vigore prima che l’imprevedibile emergenza innescata dall’epidemia imprimesse una brusca svolta al corso della vita delle Istituzioni. La pronta e generosa recezione di tutte le novita’ processuali introdotte nel gennaio 2020 da parte dei soggetti interessati e’ la conferma di un cambiamento gia’ avvenuto nel segno dell’apertura, anche sul piano processuale”.

CARTABIA: “CONSULTA PIENAMENTE INSERITA NELLA TRAMA ISTITUZIONALE REPUBBLICANA”

“Nell’immobilita’ della vita activa a cui siamo chiamati in questo tempo presente, non siamo privati dello spazio per riflettere. In questo tempo sospeso, c’e’ agio per lasciar decantare le tante novita’ degli ultimi anni e consolidarle, nella consapevolezza dei benefici recati da una Corte ‘in relazione’, pienamente inserita nella trama istituzionale repubblicana, aperta alla societa’ civile, protagonista anche sulla scena europea e internazionale”, dichiara la presidente della Corte costituzionale Oggi, aggiunge, “.le attivita’ della Corte continuano in forma piu’ riservata e ritirata, nell’attesa di potersi riaprire con slancio e convinzione rinnovati. L’esperienza che ha caratterizzato gli anni piu’ recenti dell’attivita’ della Corte – anni davvero ‘speciali’, come ebbe a dire il presidente Giorgio Lattanzi in apertura alla Relazione dello scorso anno – ha radicato nei giudici e in molti protagonisti della giustizia costituzionale la persuasione che una Corte aperta sia foriera di una giustizia costituzionale piu’ ricca”

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