NEWS:

Amianto. Nel centro di Bologna sfila la rabbia operaia – FOTO

BOLOGNA - Sfilano nel centro di Bologna in silenzio. Bandiere sindacali, una bara nera e due striscioni: uno

Pubblicato:28-04-2015 14:09
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:17

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Sfilano nel centro di Bologna in silenzio. Bandiere sindacali, una bara nera e due striscioni: uno ricorda che l’Ogr è “l’Università della manutenzione” e l’altro recita “Vittime amianto. Silenzio, non si deve sapere”. Gli operai dello stabilimento ferroviario di via Casarini tornano a manifestare nella Giornata mondiale dedicata alle vittime della fibra killer. Il corteo parte dalla sede dell’Inail, in galleria 2 agosto, dove i lavoratori si sono ritrovati una volta concluso il presidio davanti all’officina. È anche all’Inail, infatti, che i lavoratori si rivolgono per ottenere passi avanti nel riconoscimento dei benefici previdenziali. Con rintocchi di campana vengono ricordati i colleghi deceduti, i cui nomi vengono incollati sulle vetrine dell’Inail insieme a qualche adesivo con scritto “Attenzione, contiene amianto”. E intanto i funzionari Inail “ci guardano dalle finestre”, commenta tra i denti un’operaia.

“I morti non si dimenticano e non si possono dimenticare“, dice il delegato Raffaele Fais prima di chiedere a tutti un minuto di silenzio. Così come bisogna ricordare che “qualcuno è colpevole della loro morte”, così come “non si possono dimenticare i vivi, che hanno bisogno di attenzione”. Tra loro quelli che in diversi luoghi di lavoro temono di ammalarsi per le mancate bonifiche, quelli che malati lo sono già e per i quali i colleghi chiedono la semplificazione delle procedure per il riconoscimento dell’esposizione, esenzione dai ticket e un centro medico d’eccellenza. “Non ci fermeremo mai fino a quando non sarà riconosciuta questa immane tragedia”, promette Fais.

Poi parte il corteo, che percorrendo via Indipendenza arriva in piazza del Nettuno. Lì i lavoratori depongono una lunga fila di locandine con i nomi dei colleghi scomparsi, simili a lapidi, proprio sotto le fotografie in bianco e nero che compongono il Sacrario dei caduti della Resistenza.


di Maurizio Papa

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it