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Stop alla pesca dei ricci di mare in Puglia: “Vanno tutelati”

La Puglia si mobilita per fermare la pesca dei ricci di mare, "una specie ormai decimata e a rischio estinzione": hanno votato sì 49 consiglieri su 51

Pubblicato:28-03-2023 20:15
Ultimo aggiornamento:28-03-2023 20:16
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BARI – Per tre anni, nei mari pugliesi non si potranno pescare i ricci di mare, una specie che sta diventando sempre più rara e che presto potrebbe scomparire. Gli esemplari che si trovano ora sono spesso di dimensioni inferiori alla media, segno che la ‘popolazione’ si sta assottigliando. A votare per bloccare la pesca dei ricci marini è stato oggi il Consiglio regionale della Puglia, in modo pressochè unanime: si sono espressi per il sì 49 consiglieri su 51, compreso il presidente Michele Emiliano. “Il Consiglio regionale ha detto sì alla mia proposta di legge che dispone lo stop alla pesca dei ricci di mare nei mari pugliesi per tre anni. È un fermo necessario, anzi indispensabile, per non perdere definitivamente questa specie ormai decimata e a rischio estinzione, e per darle il tempo di riprodursi”, spiega in una nota il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.

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“NON C’È PIÙ TEMPO DA PERDERE”

La proposta di legge, spiega ancora Pagliaro, è stata sottoscritta da 49 consiglieri su 51, incluso il presidente Emiliano: “Il voto unanime di oggi è un segnale di coerenza importante. Il fermo pesca è un passo decisivo per bloccare il prelievo massiccio dei ricci di mare, anche al di sotto della misura minima consentita per legge di sette centimetri di diametro. Non c’è più tempo da perdere: se cinquant’anni fa si potevano contare fino a dieci esemplari per metro quadrato nelle secche marine, oggi sono rarissimi e spesso di dimensioni inferiori a quelle consentite per il prelievo. Già in questi giorni è ripresa la razzia di ricci di mare, e bisogna intervenire con uno stop”.


PER IL MONITORAGGIO DEI FONDALI MANCANO I SOLDI

“Resta il rammarico per l’assenza di finanziamento per la seconda parte della legge, che prevede azioni di monitoraggio del rinascimento dei fondali e il risarcimento dei pescatori autorizzati con patentino per la durata del fermo pesca. Un vero paradosso, visto il plebiscito di firmatari della proposta di legge. Eppure si tratta di un provvedimento che riguarda l’intera regione e che avrebbe dovuto avere una corsia preferenziale in bilancio. Confidiamo che siano stanziati almeno i fondi per la campagna di comunicazione e sensibilizzazione necessaria per informare i cittadini sullo stop alla pesca. Fondi assicurati oggi in aula dal presidente Emiliano”.

“Intanto- prosegue Pagliaro- incassiamo un primo risultato importante, per impedire fin da subito l’ulteriore accaparramento. Salvaguardiamo il nostro mare, per evitare di dilapidare irrimediabilmente una risorsa preziosa non solo dal punto di vista commerciale e gastronomico ma anche ambientale, visto che i ricci svolgono un’insostituibile azione di pulizia dei fondali rocciosi. Cominciamo dal fermo pesca, ma rinnoviamo con forza la richiesta di fondi per finanziare le attività di monitoraggio e i ristori ai pescatori autorizzati, che abbiamo concordato nella lunga fase di gestazione della proposta di legge con il mondo accademico e le associazioni ambientaliste e della pesca”.

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