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Tg Ambiente, edizione del 28 marzo 2023

In questa edizione si parla di gas e stoccaggi; dell'Ora della Terra; delle cooperative che producono vino e dell'usato nel campo del tessile

Pubblicato:28-03-2023 16:14
Ultimo aggiornamento:28-03-2023 17:55

tg ambiente 28 marzo
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PICHETTO: SIAMO SOPRA 57% RIEMPIMENTO STOCCAGGI GAS

Sul fronte del gas oggi siamo al 57,4% di stoccaggio con la riserva strategia a 9-10 miliardi di metri cubi, quindi “un’entità che ci rende abbastanza fiduciosi, tranquilli ma mai fiduciosi nel dire che riusciamo ad affrontare l’autunno”. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin rassicura sulle forniture di metano. Con un Atto di indirizzo firmato da pochi giorni per reinserire immediatamente gas negli stoccaggi dopo i consumi invernali, “solo nell’ultimo mese è stato reimmesso un miliardo di metri cubi”, segnala Pichetto. Per il futuro se si considerano i 10 miliardi di metri cubi di gas che attivano dai rigassificatori di Piombino e Ravenna, e con una proiezione su un rigassificatore a Gioia Tauro “ci mettiamo nella condizione di arrivare ad avere tra 30 e 35 miliardi di metri cubi annui di gas solo dai rigassificatori”, calcola Pichetto.

EARTH HOUR 2023, IN 200 PAESI 60 MINUTI PER IL CLIMA

Il 25 marzo alle 20.30, in circa 200 Paesi e territori del mondo, è scattata l’Earth Hour, l’Ora della Terra, l’evento globale del WWF che per questa 15esima edizione ha coinvolto milioni di persone, insieme a migliaia di città, monumenti e luoghi simbolo. A Roma Maccio Capatonda, di fronte a centinaia di persone, ha spento il Colosseo con il suo “super dito”, e lanciato un messaggio tanto semplice quanto immediato: ognuno di noi può compiere piccole ma grandi azioni per contribuire a garantire un futuro più giusto e sostenibile per tutti. In questo caso dedicando 60 minuti ad un’azione positiva per il futuro del nostro fragile Pianeta. Earth Hour 2023 arriva sulla scia dello storico accordo Kunming-Montreal alla COP15 che, nel dicembre 2022, ha visto il mondo impegnarsi per arrestare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2030. Ma arriva anche a soli 5 giorni dal serissimo allarme dell’IPCC, il Panel scientifico sul Clima delle Nazioni Unite, che ha rilevato che il cambiamento climatico causato dall’uomo sta già provocando molti fenomeni meteorologici e climatici estremi in ogni regione del mondo, con perdite e danni diffusi per la natura e le persone. I cambiamenti futuri possono essere limitati solo da una riduzione profonda, rapida e sostenuta delle emissioni globali di gas serra, avverte l’associazione del Panda.

È BOOM EXPORT VINO COOPERATIVE, +130% IN 12 ANNI

Tra il 2010 e il 2022 il fatturato generato dall’export delle cantine aderenti ad Alleanza cooperative ha registrato una crescita del 130%, con un trend superiore all’andamento delle esportazioni nazionali di vino che nello stesso periodo sono cresciute del 101%. Anche il fatturato complessivo negli ultimi dieci anni è aumentato dell’88%, a conferma di una crescita economica e un posizionamento importante conquistato dalle oltre 379 cooperative italiane, che producono il 58% del vino italiano. Lo segnala l’indagine sul grado di internazionalizzazione delle cooperative vitivinicole realizzato da Ismea per Alleanza delle cooperative. A crescere di più negli ultimi 12 anni come fatturato totale sono state le medie imprese, mentre quelle che sono riuscite a realizzare performance migliori sui mercati esteri sono le imprese che hanno fatturati superiori a 50 milioni di euro. Solo le microimprese hanno avuto un calo (-10%) delle vendite sui mercati esteri, “a conferma che se le dimensioni aziendali calano, si registrano contrazioni sui mercati esteri”, spiega Carlo Piccinini, presidente Alleanza Cooperative Agroalimentari, avvertendo però che le buone performance ottenute negli ultimi 12 anni, non devono far dimenticare le difficoltà che il settore vitivinicolo sta vivendo, tra le conseguenze della grave impennata dei costi di produzione e dell’energia, le difficoltà di approvvigionamento per alcuni materiali come il vetro e la crisi generalizzata dei consumi dovuta alle spinte inflazionistiche.


RETE ONU: VALORIZZIAMO FILIERE RECUPERO USATO TESSILI

“Nonostante da anni denunciamo il fatto che si abbia una percezione distorta del mercato dell’usato tessile il rapporto EEA fotografa ancora questa idea distorta c’è ancora molto da fare perché questa percezione venga modificata per farla aderire alla realtà”. Alessandro Stillo, presidente di Rete ONU rete degli operatori dell’usato commenta così il report sul mondo del tessile, che ha fatto una panoramica della situazione attuale in Europa e nel mondo in vista dei prossimi obiettivi, soprattutto quello della responsabilità estesa al produttore entro il 2025. Nello studio l’EEA mette in evidenza anche l’effervescenza del mercato del tessile usato in Africa e Asia, dove esiste una sostanziale parità di importazione tra Africa (46%) e Asia (41%) e che rappresenta una fetta importantissima del mercato globale del settore che – solo in Italia – è cresciuto negli ultimi 20 anni dalle 550.000 tonnellate del 2000 alle 1,7 milioni di tonnellate del 2019.

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