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Stop ferrovia e tunnel del Monte Bianco, in Valle d’Aosta arriva una “tempesta perfetta”

La Fit Cisl della Valle d’Aosta: "A rischio il sistema dei trasporti"

Pubblicato:28-03-2023 15:02
Ultimo aggiornamento:28-03-2023 15:03

L'imbocco italiano del tunnel del Monte Bianco
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AOSTA – “È prossimo il profilarsi all’orizzonte una ‘tempesta perfetta’ che ha tutti gli ingredienti per mandare in fibrillazione il sistema dei trasporti e con esso quello dell’economia della Valle d’Aosta”. Lo dice Domenico Crea, segretario regionale della Fit Cisl della Valle d’Aosta, la Federazione italiana dei trasporti, in una nota. Il documento è condiviso con l’Usr, l’Unione sindacale regionale, e la Fim Cisl, sigla dei lavoratori metalmeccanici. La preoccupazione è legata alla prevista chiusura del tunnel del Monte Bianco da ottobre a dicembre, oltre ai lavori triennali per elettrificare la ferrovia Ivrea-Aosta. Per Crea, il traforo “ha innegabilmente bisogno di interventi di manutenzione importanti che impatteranno pesantemente sulla viabilità del nord ovest dell’Italia e creerà una situazione disastrosa per l’economia della Valle d’Aosta”.

Per la Cisl, “18 anni di interruzioni, tra i tre e i quattro mesi l’anno, è un lasso di tempo che ci proietta al 2041 ed è una difficile scommessa stabilire se le imprese, i lavoratori e tutto l’indotto che oggi dipendono da questo collegamento internazionale saranno rimaste ‘sedute’ ad aspettare il rispristino a pieno regime di un’opera che per quasi 60 anni ha permesso a persone e merci di spostarsi da e verso il resto dell’Europa”.

Secondo il sindacato di categoria, “una chiusura prolungata del tunnel avrà conseguenze non indifferenti sull’export della nostra regione e sulla sua intera logistica con il rischio concreto che molte aziende presenti in Valle e nelle realtà vicine, soprattutto le più strutturate in termini di occupazione, considerino concretamente la prospettiva di trasferirsi altrove”.


Si unisce a questo panorama “rendendo ancora più preoccupante lo stato dei trasporti e dell’economia della Valle d’Aosta”, l’impatto che a breve, dal dicembre 2023, la regione dovrà affrontare con la chiusura della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea per i lavori collegati all’elettrificazione. Di fronte a un contesto così delicato, il sindacato dei trasporti della Cisl VdA torna a chiedere un incontro con l’amministrazione regionale. Parla di “un’interlocuzione con le parti sociali ancora lettera morta, che risulterebbe preziosa per capire se ci sono o si ipotizzano delle soluzioni condivise per sopperire a queste chiusure. Sarebbe importante ad esempio sapere se l’ente regione è in possesso di studi sulle ricadute a livello regionale sul settore terziario e l’indotto”.

La Cisl trasporti pone “alcune domande” al gestore del tunnel internazionale, il Geie Tmb: “Come si vuole comportare con i lavoratori? Pensa di fare ricorso agli ammortizzatori sociali previsti? Quali sono le esigenze o gli esuberi del personale? Nel periodo di chiusura, quali si immaginano le condizioni di esercizio in grado di garantire parametri di sicurezza?”.

La Cisl ricorda che in una “situazione carica di incognite non si trovano ‘solo’ i 115 dipendenti della Sitmb ma vanno aggiunti i 90 lavoratori della Gsa, che curano il servizio di antincendio e di soccorso, oltre ai 110 lavoratori attivi sul lato francese”.

Per questo, come Fit Cisl Valle d’Aosta “siamo a favore della seconda canna, la quale non va ad aumentare il traffico attuale, perché avremmo a disposizione due tunnel con due corsie con un senso di marcia, ma solo una corsia sarebbe dedicata al transito, l’altra verrebbe mantenuta chiusa alla circolazione, ma utilizzabile in caso di evento o manutenzione. In questo modo il volume di traffico sarebbe immutato e regolamentato come oggi da un cadenzamento”.

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