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Mattarella: “Gli anziani sono preziosi, è importante prendersene cura”

Il presidente della Repubblica in visita all'Azienda pubblica di servizi alla persona 'Itis' di Trieste: "Inaccettabili i maltrattamenti nelle Rsa"

Pubblicato:28-03-2022 17:13
Ultimo aggiornamento:28-03-2022 18:26

sergio mattarella rsa anziani
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ROMA – Un ‘faro’ sugli anziani nelle Rsa e sulla loro condizione di sofferenza e solitudine, acuite negli ultimi due anni dalla pandemia. Nella sua visita triestina, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sceglie come ultima tappa del suo viaggio l’‘Itis’ di via Pascoli, centro di servizi dedicato agli anziani, dove ha incontrato alcuni ospiti, persone anziane non più autosufficienti, assieme agli operatori che ogni giorno li assistono.

L’Itis è da molti anni una struttura simbolo nella città, un’istituzione nella cura degli anziani. E dopo tanto isolamento, il presidente ha regalato una giornata di vera gioia, una giornata speciale agli anziani che hanno fatto lunghi applausi e si sono anche emozionati nel poter vedere, ascoltare e stringere la mano del capo dello Stato. Che nel suo discorso ai presenti esordisce con molta empatia: “Anch’io faccio parte della categoria…“.

È un anziano, a nome di tutti, a ringraziare ufficialmente il presidente: “È un vanto poterla avere qui a casa nostra – dice al microfono abbassandosi con commozione la mascherina dal volto – a nome di tutto l’istituto la ringrazio di averci fatto visita in un momento così difficile e di aver trovato del tempo per noi. Per questo dimostra una grande sensibilità. Questa pandemia ci ha complicato l’esistenza fuori ma soprattutto qua dentro con la distanza dai nostri familiari, con l’interruzione delle visite. Siamo passati dall’avere concerti ed eventi ogni giorno al silenzio assoluto. Malgrado tutto lo stiamo superando anche grazie a chi lavora qui dentro. A nome di tutta l’Itis le auguriamo buona fortuna per questo nuovo mandato e le diciamo un sincero grazie“.


Mattarella ringrazia di cuore “per queste parole e questa accoglienza. So bene – dice – che durante la pandemia la condizione si è fatta particolarmente pesante. Si sono interrotti i contatti, si sono interrotte le visite. È stato purtroppo indispensabile per stroncare il contagio, ma questo ha fatto soffrire molto gli anziani nella mancanza di contatti con i familiari. Per fortuna è superato. Però il ricordo per chi non c’è più, per chi non ha superato il pericolo della pandemia, va sempre mantenuto. Ringrazio per queste vostre parole”.

Il presidente fa un giro della struttura e incontra gli assistiti, praticamente tutti in sedia a rotelle, anche durante le loro attività quotidiane come la musicoterapia. Li ascolta, si sofferma a guardare alcune foto e scambia alcune parole con una di loro che ci tiene a sottolineare di essere stata una profuga istriana. Apprendendo che tra pochi mesi la signora compirà cento anni, Mattarella le fa gli auguri. Lei risponde con scaramanzia: “Il primo ottobre ne faccio 100, se ci arrivo…”. E il presidente: “Cento e anche oltre”.

Un’altra anziana regala al capo dello Stato una lettera con alcune riflessioni e lui ringrazia: “Un bellissimo ricordo”. Ancora un’altra è particolarmente entusiasta: “Che emozione, mi è tanto simpatico Lei presidente, ha una faccia buona e intelligente”. La visita di Mattarella ha insomma allietato gli ospiti dell’Itis di Trieste, una visita davvero speciale per loro che hanno visite ancora ‘centellinate’ a causa delle misure di sicurezza anti-Covid.

“ANZIANI PREZIOSI E PUNTO DI RIFERIMENTO”

Gli anziani sono non soltanto un punto di affetto per le altre generazioni, ma sono anche portatori dell’esperienza, dei ricordi, della storia, della trasmissione di conoscenza di vita. E questo li rende preziosi nella vita della società. Per questo è importante la loro cura, l’attenzione e l’accoglienza nei loro confronti, particolarmente quando comincia a diminuire l’autosufficienza e aumenta la fragilità” Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’incontro con alcuni ospiti e operatori dell’Azienda pubblica di servizi alla persona ‘Itis’ a Trieste. “D’altro canto – ha sottolineato Mattarella – anch’io faccio parte della categoria…“.

Il capo dello Stato ricorda che “il ministero della Salute ha formato una Commissione sull’assistenza agli anziani, che sta lavorando bene e che ha avuto l’apprezzamento anche del presidente del Consiglio. Per questo sono lietissimo – ha aggiunto – di essere qui, per sottolineare l’importanza dei luoghi e delle strutture di accoglienza e residenza degli anziani per garantire loro una rete di supporto di professionalità capaci di assistere in maniera adeguata, efficiente, efficace. E sono lieto di essere all’Itis, notoriamente a livello di eccellenza in questo campo, anche con le sue formule articolate di accoglienza misurate sulle esigenze degli anziani e per la sua collaborazione con l’Università di Trieste che rende a un livello più scientificamente adeguato la prestazione che si rende”.

“INACCETTABILI I MALTRATTAMENTI NELLE RSA”

Rivolgendosi agli ospiti della Itis del capoluogo giuliano, Mattarella ha dichiarato: “Sono lietissimo di essere qui, farvi gli auguri, sapendo quanto sia importante per il nostro Paese, come ovunque, un’attenzione, una cura e un’assistenza adeguata per le persone anziane. Devo dire che quando nel nostro Paese ogni tanto emerge la notizia di centri di accoglienza che non trattano in maniera adeguata gli anziani che ospitano, alle volte li umiliano nella loro dignità, questo è inaccettabile e richiede una vigilanza e un rigore molto alti”.

“Però è importante sottolineare – ha concluso il presidente della Repubblica – quanto sia rilevante il lavoro che viene fatto nelle strutture che funzionano, in quelle eccellenti, in quelle che accolgono davvero e assistono davvero. E quanto è importante il lavoro di coloro che vi sono addetti, degli operatori. Agli operatori vorrei esprimere un ringraziamento per la loro attività generosa, con abnegazione, con dedizione, perché per loro si crea un rapporto di affetto anche per gli anziani con cui operano. E questo naturalmente li porta a essere particolarmente impegnati nei confronti delle loro esigenze”.

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