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Operaio 29enne muore folgorato nel Leccese

Si stava occupando dello spostamento di container e durante le manovre di scarico dal camion il braccio meccanico ha urtato il cavo alta tensione

Pubblicato:28-03-2022 16:02
Ultimo aggiornamento:28-03-2022 17:53
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BARI – Un operaio di quasi 30 anni residente in provincia di Taranto è morto dopo essere rimasto folgorato questa mattina mentre era a lavoro nelle campagne di San Donato di Lecce, nell’area di un impianto fotovoltaico. Secondo quanto emerso finora, la vittima era alla guida di un mezzo pesante ed era impegnata nello scarico merce quando nel corso della manovra il braccio meccanico del tir ha urtato un cavo della linea elettrica. L’operaio è rimasto folgorato: soccorso è stato trasportato all’ospedale Fazzi di Lecce dove è morto. Indagano i carabinieri con il supporto dei tecnici dello Spesal. La zona dell’incidente è stata sequestrata.

Antony Turnone, questo il nome dell’operaio morto, aveva 29 anni ed era nato a Martina Franca. L’incidente è avvenuto mentre, per la ditta per cui lavorava, si stava occupando dello spostamento di container e durante le manovre di scarico dal camion il braccio meccanico ha urtato il cavo alta tensione. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di San Cesario, i vigili del fuoco e il personale del 118.

UIL PUGLIA: “FERMIAMO QUESTA STRAGE

“Purtroppo abbiamo perso il conto delle morti sul lavoro di un 2022 che sta addirittura superando, in pochi mesi, il trend già di per sé tragico dell’anno precedente. È inaccettabile: la morte dell’operaio nel Leccese è emblematica di una crescita economica senza briglie e senza regole, fondata in teoria sui principi della sostenibilità economica e ambientale, ma sulla pratica animata solo ed esclusivamente dal profitto, il cui costo è versato dal sangue delle lavoratrici e dei lavoratori pugliesi e italiani”. Lo dichiara Franco Busto, segretario generale della Uil di Puglia, commentando l’accaduto.


“La politica dica da che parte sta – aggiunge – noi abbiamo avanzato proposte serie e fattibili, a cominciare da quella che prevede di riscrivere le regole del gioco, lasciando fuori dai bandi pubblici legati al Pnrr le aziende che non rispettano gli standard di sicurezza e che non applicano i contratti nazionali, senza però ricevere risposta. Il punto è che questa strage va fermata. E d’ora in poi ognuno avrà il dovere di assumersi le proprie responsabilità davanti al territorio per non avere altre famiglie distrutte sulla coscienza”.

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SINDACO MARTINA FRANCA: “INACCETABILE, ISTITUZIONI INTERVENGANO”

“È inaccettabile che nel terzo millennio in Italia si continui a morire sul lavoro. Martina e Crispiano piangono un giovane lavoratore. Antony Turnone, nato nella nostra città e vissuto a Crispiano, ha perso la vita mentre svolgeva il suo lavoro in provincia di Lecce”. È quanto scrive in un post pubblicato su Facebook da Franco Ancona, sindaco di Martina Franca (Taranto) paese in cui era nato l’operaio di 29 anni morto folgorato oggi a San Donato di Lecce.

“Ancora una volta ci ritroviamo di fronte a un’altra tragedia del lavoro, a distanza di pochi giorni dall’incidente avvenuto nel porto di Taranto nel quale è rimasto vittima un operaio”, aggiunge il primo cittadino ricordano il 45enne Massimo De Vita. “Ci auguriamo che questi episodi inducano le istituzioni competenti a porre in atto interventi sempre più incisivi per eliminare questo triste fenomeno che riguarda l’intera comunità nazionale – conclude Ancona – Esprimiamo il nostro solidale cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia e ai colleghi del giovane in questo momento drammatico e doloroso”.

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