NEWS:

Grandi navi, Brugnaro: “Se governo non decido dirò io all’Unesco che Venezia è un sito a rischio”

L'aut aut del sindaco di Venezia: "Se il governo non prenderà una decisione sul tema delle grandi navi, parlerò io col comitato Unesco". Il governo, aggiunge, "si è trovato la soluzione su un piatto d'argento"

Pubblicato:28-03-2019 18:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:17

FacebookLinkedIn

VENEZIA – Se il governo non prenderà una decisione sul tema delle grandi navi, “a luglio quando si riunisce il comitato Unesco glielo chiedo io di inserire Venezia tra i siti a rischio”. Così il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, intervenendo in consiglio comunale.

“Ricordo che noi con il governo precedente avevamo fatto una proposta chiara, che era poi quella nel mio programma elettorale e per cui i cittadini mi hanno votato”, continua Brugnaro riferendosi alla soluzione poi individuata dal comitatone, ovvero il passaggio delle navi di dimensioni più ridotte per il canale Vittorio Emanuele, fino alla marittima, e l’approdo delle navi più grandi in una nuova marittima a Marghera.

LEGGI ANCHE: Venezia, Brugnaro: “Le grandi navi non possono stare fuori dalla laguna”


“Il canale Vittorio Emanuele esiste e non riesco a capire perché non si possa renderlo efficiente. Il comitatone ha preso una decisione, c’è un verbale pubblico. Ma non so perché ci sono persone che continuano a battagliare contro questa soluzione”. Quindi “il governo potrebbe risolvere il problema delle grandi navi quando vuole, perché ha trovato la soluzione su un piatto d’argento”, afferma Brugnaro, prima di mettere in scena una ricostruzione tragicomica dei rapporti finora intrattenuti con il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. “È venuto prima di Natale, l’ho invitato a venire a vedere i canali della laguna, per potersi fare un’idea. Gli ho detto: io le racconto la situazione e poi lei torna a Roma e decide cosa fare perché la responsabilità è sua”. Ma “lui mi ha detto che avrebbe studiato tre proposte e poi sarebbe venuto a vedere”.

Poi “non l’ho più sentito fino al mese scorso, mi ha convocato con il governatore Zaia chiamandomi il venerdì per il lunedì. Non potevamo andare e abbiamo chiesto di rimandare, abbiamo fissato una nuova data ma poi è venuto l’assessore regionale ai Trasporti (Elisa De Berti, ndr.) perché Zaia si era fatto male. Pensavamo che il tema fossero le navi, invece mi dice (Toninelli, ndr.): sindaco, sono qui a consegnarle una lettera”. Allora, “dico va be’, almeno la leggo a voce alta, la apro e vedo che è intestata a Pino Musolino (presidente Autorità di sistema portuale, ndr.). Faccio presente (a Toninelli, ndr.) che forse hanno sbagliato ma mi risponde che la lettera verrà inviata il giorno successivo e per correttezza e trasparenza ci viene mostrata prima. La leggo e dà mandato a Musolino di fare carotaggi sulla bocca di porto del Lido, sulla bocca di porto di Malamocco e a Chioggia. Rispetto all’arco di tempo indicato ci sono i puntini. Chiedo quale sia il limite temporale e mi dice: saranno 60 giorni. Allora gli dico che mi pare difficile e lui (Toninelli, ndr.) si gira e chiede ‘quanti soldi prende questo Musolino?’. Quindi dobbiamo parlare dello stipendio di Musolino? Anche no”, racconta Brugnaro.

LEGGI ANCHE: Governo, Brugnaro: “Libertà in pericolo con questi matti”

Faccio presente l’urgenza di spostare le navi, e chiedo che visto che si prevedono carotaggi un po’ dappertutto, che si facciano anche sul Vittorio Emanuele. Lui (Toninelli, ndr.) risponde che è previsto, ma nella lettera non c’è scritto. E ad oggi tutto tace, io sono preoccupato“, conclude il sindaco. “Non si tratta così la città, io capisco l’incompetenza ma stanno passando mesi e mesi e mesi. Questo sta mettendo a repentaglio la situazione con l’Unesco”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it