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Ddl Pillon, D.I.Re: “Va ritirato, mobilitazione dal 2 aprile a Roma”

D.i.Re-Donne in rete contro la violenza, il movimento femminista Non Una di Meno, la Casa internazionale delle Donne, Arci, Udi-Unione donne in Italia e Rebel Network chiamano alla mobilitazione “tutte le persone che sono state al nostro fianco in questi mesi"

Pubblicato:28-03-2019 17:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:17

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AGGIORNAMENTO DELL’1 APRILE

ROMA – In vista del 2 aprile, quando in Commissione Giustizia al Senato inizierà la discussione del Ddl Pillon, D.i.Re-Donne in rete contro la violenza, il movimento femminista Non Una di Meno, la Casa internazionale delle Donne, Arci, Udi-Unione donne in Italia e Rebel Network chiamano alla mobilitazione “tutte le persone che sono state al nostro fianco in questi mesi, da quando sono stati lanciati la petizione per chiedere il ritiro del disegno di legge che ha raccolto già oltre 170mila firme, e lo stato di agitazione permanente”. L’appuntamento, per “ribadire il nostro ‘No’ al ddl Pillon e agli altri disegni di legge collegati”, è alle 12 in piazza delle Cinque Lune a Roma. Così in una nota stampa D.i.Re-Donne in Rete contro la Violenza.

“Dal 10 Novembre scorso- continua il comunicato- l’opposizione al ddl Pillon ha preso forma con tantissime iniziative territoriali e nazionali, momenti di approfondimento, discussione e di piazza. La grande manifestazione nazionale del 24 novembre e lo sciopero dell’8 marzo – che ha visto mobilitarsi oltre 50 città italiane – hanno posto con forza al centro della propria battaglia politica la richiesta del ritiro immediato del disegno di legge. Non ci sono emendamenti possibili a un disegno di legge misogino e violento”. “Dopo un ciclo di audizioni in cui gli elementi critici del ddl sono stati ampiamente denunciati da decine di esperte/i e organizzazioni, e nonostante la contrarietà espressa nelle tante manifestazioni pubbliche del movimento femminista- continua D.i.Re- ora si vuole rapidamente portare all’approvazione un disegno di legge che stravolgerà il diritto di famiglia, vendicativo nei confronti delle donne e che stabilisce procedure che espongono donne e minori vittime di violenza a enormi rischi in caso di separazione. Non ci stiamo. Come a Verona, dove saremo per contestare una kermesse oscurantista e sessista che vede la partecipazione degli esponenti leghisti del Governo- conclude la nota- così a Roma dal 2 aprile torneremo a ribadire il nostro ‘No’ al ddl Pillon e agli altri disegni di legge collegati”.


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