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VIDEO | Il futuro è food, con Arsial i giovani incontrano le imprese del Lazio

A Roma 'Brain at work', Rosati: "Puntare su turismo, cultura e cibo"

Pubblicato:28-03-2019 17:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:17

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ROMA – Occuparsi di cibo, di vino e di prodotti agroalimentari, scegliere uno dei tanti settori della filiera, dalla ristorazione alla catena del freddo, e investire studio, energie e speranze per realizzare gli obiettivi e trovare posto nel mercato del lavoro. È questo il faro che guida Brain at work, l’evento organizzato da Arsial e Planet seven che per tre giorni fa incontrare a Roma studenti delle scuole e delle università con le aziende agroalimentari del Lazio.

In corso fino a domani al centro congressi Frentani, Brain at work guarda all’autoimprenditorialità come a una idea innovativa in grado di spaziare dalla fondazione di startup all’ideazione di nuove tecnologie per la produzione del cibo, fino al turismo legato all’enogastronomia. Del resto, secondo i dati del centro studi di Federalimentare nei primi due mesi del 2018 l’industria alimentare italiana è cresciuta del 4,9%, contro un aumento della produzione totale nazionale del 3,4%.


Un mercato florido, che lo scorso anno ha visto nel Paese la nascita di 98 startup, con il 9% del Lazio che si è aggiudicato il terzo posto sul podio delle regioni che contano la maggiore presenza di startup Smart agrifood. Con Brain at work, le ragazze e i ragazzi del Lazio hanno a disposizione contatti diretti con le imprese, incontri con i produttori locali e spiegazioni su finanziamenti e incentivi destinati a chi vuole fare impresa.

Cuore dell’evento, le postazioni stand delle eccellenze imprenditoriali della Regione, che con Arsial espongono i loro prodotti e incontrano i laureati, laureandi, e studenti iscritti agli istituti Alberghieri laziali e degli Istituti professionali a indirizzo tecnico. Un via vai di giovani e giovanissimi con i curricula in mano e di titolari di imprese e startup pronti a presentare le loro opportunità di lavoro e ad ascoltare le esperienze di chi lo cerca.

È il terzo anno di questa splendida iniziativa a cui noi crediamo moltissimo- ha detto il presidente di Arsial, Antonio Rosati– perché come Regione Lazio e come Arsial abbiamo un assillo, che è quello del lavoro giovanile. La filiera agroalimentare e il triangolo cibo, cultura e turismo, quello che io chiamo Economia della bellezza, possono dare grandi soddisfazioni e opportunità a tanti ragazzi e ragazze. Dietro il mondo dell’agricoltura e dell’agroindustriale, che vale quasi il 20% del Pil nel nostro Paese e in alcune province del Lazio arriva al 25%, si possono costruire grandi aspettative e grandi prospettive per i nostri giovani”.

Non solo semplice occupazione, ma anche “un lavoro affascinante. Si parla molto di chef, ed è giusto- ha aggiunto Rosati- ma il mondo agroalimentare vuol dire anche produrre bene, a prezzi giusti per i nostri agricoltori, difendere l’ambiente, promuovere e far conoscere le eccellenze straordinarie. Vuol dire insomma guardare a una grande economia di sviluppo armonico. Si tratta di coinvolgere le scuole Alberghiere e gli istituti Agrari e come Arsial cerchiamo di promuovere la formazione e mettere in contatto queste nuove generazioni con le aziende che cercano professionalità specializzate nel settore”.

A Brain at work anche i ragazzi di Casa Surace, protagonisti dei famosi video su YouTube tutti dedicati al cibo e alle tradizioni a tavola. “Usate il web per parlare di cose antiche, di tradizioni e di sapori, senza volgarità- ha detto Rosati rivolgendosi al gruppo- Si tratta di cose che per noi fanno identità e ricordano che chi mangia bene, pensa bene”.

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