ROMA – Scontro in maggioranza sul ddl contro la violenza domestica e di genere. La Lega ha presentato un emendamento che aggiunge all’articolo 165 del codice penale la possibilità di sospensione condizionale della pena nei casi di violenza sessuale, qualora il condannato si sottoponga a “trattamenti terapeutici o farmacologici inibitori della libido con il consenso del condannato”.
Il Movimento Cinque stelle non ci sta: “Noi non prendiamo in giro le donne. Quello della Lega è infatti un emendamento applicabile nei casi in cui è prevista la condizionale. Questo significa che si applica solo a reati minori, dove appunto si prevede la condizionale, come il palpeggiamento ad esempio e non ha senso. La violenza sessuale in sé è infatti considerata già nel 4 bis dell’ordinamento penitenziario, per il quale reato è previsto il carcere senza condizionale”.
I pentastellati aggiungono: “Così non risolviamo il problema, così è una presa in giro alle donne, si sfrutta la loro paura per fare campagna. Per noi a chi stupra si deve fare l’ergastolo e non deve nemmeno accedere alla condizionale. Si devono fare 30 anni di galera e deve esserci certezza della pena. Punto”.
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“Questa maggioranza riesce a dividere il Paese anche sulla violenza contro le donne e la tutela dei diritti. Non era mai successo. Prima se ne va questo governo, meglio è”. Così Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, su Twitter.
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