Cavalcavia crollato ad Ancona, Commissione infortuni: “Risposte elusive da coordinatore sicurezza”

Oggi la Commissione d'inchiesta sugli infortuni sul lavoro ha ascoltato il coordinatore per la sicurezza della ditta a cui era affidata la progettazione del ponte crollato

ANCONA – “Le risposte sono apparse elusive e approssimative rispetto al suo ruolo di coordinatore per la sicurezza”. Lo afferma la presidente della Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro, Camilla Fabbri (Pd), al termine dell’audizione dell’architetto Francesco D’Alterio: il coordinatore per la sicurezza dei lavori della Spea Engineering (ditta a cui erano state affidate la direzione e la progettazione dei lavori del ponte 167, sull’A14, crollato lo scorso 9 marzo). “Risposte elusive rispetto al suo ruolo- continua Fabbri- che era tenuto a ispezionare e controllare il cantiere. In particolare a verificare la coerenza fra la progettazione della sicurezza e la sua realizzazione”. Durante l’audizione D’Alterio ha riferito di aver mosso plurime contestazioni alla ditta esecutrice Delabech. Compreso il giorno del crollo quando, dalle 9.30 alle 10.30, si è recato presso il cantiere rilevando una nastratura sui cavi elettrici della centralina comandante i martinetti per l’elevazione del cavalcavia. “Desta stupore e lascia perplessi che di fronte ad un evento così eclatante, come il crollo del ponte, lo stesso coordinatore per la sicurezza non ci abbia saputo dire, anche in termini generici, le ragioni che secondo lui potrebbero aver determinato questo tragico incidente- continua Fabbri-. Nel piano operativo di sicurezza, infatti, viene chiaramente riportato che uno degli eventuali rischi di un sollevamento di un impalcato, se non effettuato in modo corretto, è proprio la repentina caduta dell’impalcato per eventuale accidentale cedimento di uno o più martinetti”.

Quella di oggi è stata la terza audizione per fare chiarezza sul crollo del ponte tra Ancona sud e Loreto. “Abbiamo effettuato tre audizioni: la società esecutrice dei lavori Delabech, Autostrade per l’Italia e il coordinatore per la sicurezza della Spea- conclude la dem-. E presentano ipotesi diverse che, dunque, confermano la necessità di continuare la nostra inchiesta. Per questo il prossimo 4 aprile ascolteremo gli operai rimasti feriti nel crollo, il direttore tecnico del cantiere per la Delabech, Luigi Ferretti, e il suo vice, l’ingegnere Antonio Sepe”.

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